Sono 1.300 i veicoli "sospesi dalla rete di vendita in via precauzionale fino a che non verrà fatta chiarezza". A riferirlo è l'amministratore delegato di Volkswagen Italia, Massimo Nordio, chiamato a riferire in Senato sulle ricadute della vicenda delle emissioni delle vetture del gruppo. E ha aggiunto che le vetture "coinvolte, tuttora in circolazione, sono invece 640mila".
La sospensione ha riguardato le vetture, per i cinque i marchi in tutta l'organizzazione commerciale, che hanno motori diesel euro 5. Massimo Nordio ha fatto notare che "se oggi si va in una concessionaria si trova una presenza numericamente bassissima di veicoli euro 5 mentre la stragrande maggioranza sono euro 6 per i quali fin dal primo giorno è stato detto che sono indenni dal problema e rispondono ai requisiti di omologazione".
In audizione al Senato alle commissioni Ambiente e Industria, Massimo Nordio ha spiegato: "L'effetto sulle vendite ha un impatto modesto. Non stiamo riscontrando cali da definire preoccupanti. Il marchio Volkswagen è quello che sta avendo più impatto anche per una certa influenza mediatica". Ma l'a.d di Volkswagen Italia ha poi aggiunto: "Trovarci in questo tipo di problematica in Italia è stato una sorta di shock".
Sull'istruttoria aperta dall'Antitrust, Nordio sostiene che "si basa su una comunicazione di dati di emissioni non reali" precisando che le emissioni di ossido di azoto (Nox) messe sotto accusa dall'Epa non fanno parte delle comunicazioni che le case auto devono effettuare in Italia, che invece riguardano la CO2.
L'a.d. Volkswagen Italia ha poi confermato gli investimenti nel Paese e rassicurato sulla sicurezza delle auto del gruppo. "Ai nostri clienti vorrei dire che non devono avere dubbi sul fatto che non c'è alcun impatto sulla sicurezza e sulla circolazione su strada delle loro auto".
Infine Massimo Nordio si è scusato per le difficoltà create agli acquirenti: "Volkswagen Italia li sosterrà in ogni modo, lavoriamo senza sosta per riconquistarne la fiducia. Siamo profondamente dispiaciuti, tutto ciò non è all'altezza dei nostri standard".