La strage di sabato ad Ankara è stata compiuta da due attentatori kamikaze. A confermarlo ufficialmente è il governo della Turchia. "Lo Stato islamico è il primo sospettato su cui si concentrano le indagini", ha poi sottolineato il premier turco Ahmet Davutoglu. "Le autorità turche sono vicine all'identificazione di uno dei due kamikaze", ha aggiunto in un'intervista alla tv privata Ntv.
Discrepanze nel bilancio delle vittime - Secondo le autorità turche nell'attacco sono morte 97 persone, 91 delle quali già identificate. Il partito filo-curdo Hdp parla invece di 128 vittime. Nel giorno dell'attentato, il premier Davutoglu aveva parlato di "seri indizi" di un attacco suicida. Domenica fonti di stampa avevano ipotizzato che uno dei due attentatori fosse una donna.
Due giorni di sciopero - Intanto migliaia di turchi hanno deciso di astenersi dalle loro attività quotidiane in solidarietà con le famiglie delle vittime della strage. A proclamare due giorni di sciopero erano state inizialmente alcune sigle di categoria, tra cui la più grande associazione dei medici turchi (Ttb), che rappresenta l'80% dei dottori, quella di ingegneri e architetti (Tmmob) e i sindacati del settore pubblico e privato Kesk e Disk.
Proteste e lutto: "Fermiamo la vita" - Poi si è aggiunta la mobilitazione di cittadini comuni, che attraverso l'hashtag #HayatiDurduruyoruz, "fermiamo la vita", hanno deciso di annullare diversi corsi universitari e appuntamenti di lavoro. Inoltre, l'invito è a esporre drappi neri in case, luoghi di lavoro e auto in segno di lutto. Il governo aveva proclamato tre giorni di lutto nazionale che si concluderanno martedì.