La giornalista e scrittrice bielorussa Svetlana Aleksievic ha vinto il premio Nobel 2015 per la Letteratura "per la sua opera polifonica, un monumento alla sofferenza e al coraggio del nostro tempo". Tra i suoi scritti di maggiore successo "Preghiera per Cernobyl", "Incantati dalla morte", "Ragazzi di zinco" e "Tempo di seconda mano. La vita in Russia dopo il crollo del comunismo".
Nata il 31 maggio del 1948 nella città ucraina di Ivano-Frankivsk da padre bielorusso e madre ucraina, Svetlana Aleksievic ha in iniziato la sua carriera come insegnante e poi come giornalista, studiando all'Università di Minsk tra il 1967 e il 1972. La Aleksievic ha raccontato i principali eventi dell'Unione Sovietica nel secondo dopoguerra. I suoi scritti sono particolarmente critici nei confronti del regime bielorusso: i suoi libri sono banditi nella sua patria d'origine, mentre sono tradotti in oltre quaranta lingue.
Favorita nei pronostici della vigilia, la scrittrice bielorussa stava stirando quando le hanno annunciato che era stata insignita del premio Nobel: "Ho provato un sentimento molto complicato, mi sono subito sentita circondata da grandi ombre, come Bunin o Pasternak. E' un sentimento da un lato fantastico e dall'altro inquietante", ha detto.
"Non mi piace questo 84% dei russi che incita ad uccidere gli ucraini, mi piace il mondo russo della letteratura e della scienza ma non rispetto il mondo russo di Putin e di Stalin", ha aggiunto durante una conferenza stampa a Minsk. L'intervento russo in Ucraina "è un'occupazione, un'invasione straniera", ha poi dichiarato la Alexievich. La scrittrice ha reso omaggio in passato alle vittime di Maidan.
Nel 2014 il Nobel per la Letteratura era stato assegnato allo scrittore francese Patrick Modiano.