Rolando Del Torchio, ristoratore italiano 56enne ed ex sacerdote missionario, è stato rapito da sette uomini armati nel suo bar-pizzeria a Dipolog City, nel sud delle Filippine. La notizia, riportata da alcuni dei principali media dell'arcipelago, è stata confermata dalla Farnesina. Secondo la polizia, il gruppo è stato visto poi salire su un motoscafo per lasciare la città via mare. Nella zona sono attivi diversi gruppi separatisti musulmani.
Del Torchio, che è arrivato per la prima volta nelle Filippine nel 1988 come missionario del Pime (Pontificio Istituto Missioni Estere), ha poi dismesso la tonaca nel 1996. Secondo il sito di informazione filippino Rappler.com, aveva preso tale decisione scandalizzato dall'emergere del fenomeno pedofilia all'interno della Chiesa che ha toccato anche la Filippine.
Aveva comunque scelto di rimanere sull'isola di Mindanao, nel sud del Paese, per lavorare con un'organizzazione non governativa che forniva assistenza agli agricoltori della zona. In seguito aveva aperto un suo ristorante, il "Ur Choice Cafe'", dove è stato rapito da sette uomini armati che si erano finti clienti.
L'ex missionario sarebbe già scampato a un attentato. E' quanto sostiene il cugino, Andrea Del Torchio: "Una quindicina d'anni fa alcune persone avevano sparato contro di lui mentre si trovava insieme al vescovo locale. "Erano riusciti a salvarsi rifugiandosi sotto i letti - ha proseguito - e Rolando era rimasto traumatizzato. Si tratta di posti pericolosi, che lui ama nonostante la situazione difficile".
A Mindanao e nella stessa Dipolog City, capitale della provincia di Zamboanga del Norte, sono presenti diversi gruppi ribelli musulmani, parte di una guerriglia separatista per ricavare maggiore autonomia in un arcipelago a maggioranza cattolica. Alcuni di questi gruppi sono più che altro bande di criminali, che si finanziano anche con il rapimento di stranieri.