L'autunno è la stagione dei tartufi e le Langhe ne sono il tempio più rinomato in Italia: al profumatissimo tubero è dedicata la Fiera internazionale del tartufo Bianco d'Alba che quest'anno partirà dal 10 ottobre. Un'occasione ghiotta per scoprire le Langhe, terra di enogastronomia raffinata, grandissimi vini, borghi punteggiati di castelli e torri. Ecco un itinerario tra storia, arte, cultura , cibi straordinari e vini d'eccellenza.
Il punto di partenza è Alba, la “città delle cento torri”, capitale economica delle Langhe e del tartufo bianco. Le sue mura racchiudono un incantevole centro medievale di forma ottagonale, con portici, nobili palazzi, monumenti romanico e barocchi, come la chiesa di San Giovanni Battista. Suggestive le torri, medievali anch’esse, costruite dalle famiglie patrizie, che fiancheggiano le vie Cavour e Vittorio Emanuele.
La fiera dedicata al Tabui, cane da tartufo - La Fiera internazionale giunta all’85sima edizione è quest'anno dedicata al Tabui, mitico cane da cerca che accompagna il trifolau alla ricerca dell’oro bianco di Langhe, Roero e Monferrato. Domenica 11 ottobre alla scoperta di altri generosi frutti della terra: la capitale delle Langhe si trasforma, con l’evento Albaromatica in un immenso banchetto per celebrare la versatilità di erbe e spezie. Grande spazio è riservato al Tartufo Bianco d’Alba all’interno del Mercato Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba e all’enogastronomia, in particolare attraverso i Foodies Moments presieduti da grandi chef piemontesi che esalteranno le eccellenze gastronomiche del territorio. Da non perdere anche gli eventi folcloristici che fanno da cornice alla rassegna: le sfilate storiche in costume, dall’Investitura del Podestà fino al Borgo si Rievoca, le mostre, i convegni, gli eventi sportivi e quelli musicali (www.fieradeltartufo.org).
Tra castelli e vigneti - A 8 km a sud-ovest di Alba si trova Grinzane Cavour, dove sorge, in mezzo ai vigneti, il castello del Duecento - rimaneggiato nel '600 - appartenuto alla nobile famiglia di Camillo Benso, il primo ministro dell'Unità d'Italia, che vi soggiornò a lungo, impegnandosi nella cura delle cantine di famiglia. E se i vigneti tanto famosi nel mondo sono presenti su questi colli, è merito proprio del conte di Cavour, che li importò dalla Francia trasformando (erano i primi anni del 1800) il dolce Barolo in un vino secco, dal gusto poderoso. Nel castello oggi si trovano l'Enoteca regionale (eccezionale la collezione di vini e grappe piemontesi) e un Museo etnologico. Superate Bossolasco, il “paese delle rose”, e Murazzano, ecco la medievale Dogliani, immersa tra colline tappezzate dei vigneti che offrono uve Barolo, Barbera e Dolcetto mentre Monforte conserva nella parte alta dell'abitato palazzo Scarampi, già castello medievale.
Nelle terre del Barolo - Proseguendo verso Bra, s'incontra Barolo, dove sorge un castello appartenuto ai conti Falletti: è qui il cuore della produzione del Barolo, il re dei vini - o il vino dei re - e proprio nel maniero è ospitato il Museo enologico ed etnografico del Barolo, che illustra vita e lavoro dei vignaioli delle Langhe. A questo punto si impone una deviazione per La Morra, borgo medievale in posizione panoramica che abbraccia, in un sol colpo d'occhio, le Langhe e le Alpi che ne sono la quinta. Tappa successiva, Cherasco con il suo castello trecentesco: la struttura cittadina ricorda il suo essere stata roccaforte militare, ingentilita però da vie porticate, dall'alta torre civica e dall'arco di Belvedere. Al tempo dell'assedio di Torino del 1706 da parte dell'esercito franco-spagnolo, vi si rifugiarono i Savoia, i futuri re d'Italia, che si portarono appresso la Sacra Sindone. Infine, Bra, cittadina dal sapore barocco: da visitare la chiesa del 1682 di Sant'Andrea e palazzo Traversa, nel medesimo stile.
Tra i rossi migliori del mondo - Infine i vini: non si può lasciare queste terre senza aver prima fatto tappa in qualcuna delle sue rinomatissime cantine, per degustare ed acquistare i decantati vini per i quali questa terra è famosa nel mondo: oltre al Barolo, il Barbera, il Nebbiolo, il Grignolino, il Verduno Pelaverga, il Dolcetto, e i Docg Barbaresco e Moscato.
Per informazioni: www.langheroero.it
Informazioni metereologiche in tempo reale: www.meteo.it