"L'Italia bombarderà l'Iraq in funzione anti Isis. E' un'azione di guerra e come tale dovrebbe essere discussa e approvata dal Parlamento, non in modo autonomo da un governo prono alla Nato". Così il blog di Beppe Grillo commenta l'ipotesi di intervento italiano con il cambiamento delle regole d'ingaggio all'interno della coalizione. E si chiede: "Mattarella dove sei? Pacifisti con le bandiere arcobaleno dove siete finiti?"
"Vale la pena di ricordare - prosegue l'articolo sul blog - che, solo qualche giorno fa, i caccia della Nato hanno bombardato per più di mezz'ora il centro traumatologico di Medici Senza Frontiere a Kunduz City, sono state uccise oltre venti persone tra cui tre bambini. Secondo Medici senza frontiere (Msf) ci sono tra le vittime: otto infermieri, tre medici, sei guardie di sicurezza e un farmacista".
E ancora, il blog sostiene che "siamo arrivati al paradosso che per aiutare i profughi (a casa loro, sic) li stiamo bombardando. Francia, Nato, e Russia stanno giocando al tiro a bersaglio. L'Italia deve rivedere il suo ruolo nella Nato. L'Italia non può entrare in guerra senza che prima non ci sia stato un dibattito parlamentare, un'approvazione da parte del Parlamento e un'approvazione da parte del Presidente della Repubblica".
La Pinotti: "Ancora nessuna decisione" - Il ministro della Difesa Roberta Pinotti, però, frena. E spiega che "non si è deciso nulla" e che quando sarà il tempo di decidere le scelte "verranno assunte collegialmente dal governo, non dal ministro della Difesa". "Siamo parte della coalizione anti Isis - ha sottolineato il ministro - e il dire che si sta valutando ogni possibilità è una cosa che accade sempre. Sarebbe stato ipocrita dire il contrario".