Rcs Media Group ha siglato il contratto per la cessione di Rcs Libri alla Mondadori per 127,5 milioni, su una valutazione complessiva di 130 milioni. Sono previsti aggiustamenti possibili del prezzo per più/meno cinque milioni. E' esclusa dalla vendita Adelphi. Lo annuncia una nota. "E' un'operazione di cui siamo particolarmente orgogliosi", ha commentato Marina Berlusconi, presidente della Arnoldo Mondadori editore.
La decisione della vendita della divisione Libri è stata presa all'unanimità dal Cda di Rcs e l'a.d Pietro Scott Jovane ha dunque proceduto alla firma del contratto con l'a.d. di Mondadori Ernesto Mauri. La società di Segrate da parte sua spiega, in una nota, che l'accordo consentirà al gruppo Mondadori di consolidare la propria presenza in Italia nel mercato dei libri trade e nell'editoria scolastica, nonché negli illustrati a livello internazionale.
"Investimento sul futuro del Paese" - "La Mondadori, di cui la mia famiglia è l'editore da ormai 25 anni, torna a crescere e compie un passo cruciale verso una sempre maggiore solidità - ha aggiunto Marina Berlusconi -. E' anche un investimento sul futuro del nostro Paese e sulla qualità di questo futuro. Le dinamiche del settore spingono in tutto il mondo gli editori a unire le forze. Un processo che in Italia, dove gli operatori hanno dimensioni molto più piccole rispetto a quelli degli altri principali Paesi, risulta ancora più necessario. L'acquisizione della Rcs Libri va in questa direzione. Siamo determinati a mettere tutto l'impegno necessario per tutelare e valorizzare quel sistema di eccellenze editoriali e culturali di cui la Mondadori si trova al centro".
"Realtà significativa resterà italiana" - "Una realtà estremamente significativa del nostro panorama librario - ha concluso la presidente di Mondadori -, resterà in questo modo italiana. Un'editoria nazionale più solida e competitiva potrà disporre di maggiori risorse da investire nella qualità, potrà reggere davvero il confronto con i grandi editori stranieri e con protagonisti estremamente aggressivi del calibro di Amazon".
Mauri: "Pronti a nuova fase di sviluppo" - "Ora siamo pronti per una nuova fase di sviluppo nel 'mestiere' più antico di Mondadori, il più solido e nel quale vantiamo una tradizione di eccellenza e innovazione. Si aprono ora nuove prospettive di crescita". Lo ha detto l'amministratore delegato del gruppo editoriale di Segrate, Ernesto Mauri. "Questa operazione è frutto di una scelta convinta, importante e strategica, cui siamo giunti dopo aver condotto dal 2013 un profondo piano di risanamento e successivo rilancio del Gruppo - continua Mauri -. Un cambio di passo che ci ha portato a focalizzarci sui nostri core business - i libri, trade ed education, affiancati dalla rete di librerie, e i magazine in Italia e Francia - e a raggiungere gli ambiziosi obiettivi che ci eravamo prefissati: il ritorno all'utile, una redditività positiva in tutte le attività e una forte riduzione dell'indebitamento".
"Si aprono dunque nuove prospettive di crescita per il nostro gruppo, in un clima di fiducia: il risultato raggiunto deve essere il punto di partenza, una tappa fondamentale nella storia più che centenaria di Mondadori che ci sprona ad andare avanti con rinnovato entusiasmo", ha concluso l'a.d..
Adelphi esclusa dalla vendita - Il perimetro dell'operazione comprende l'intera quota (99,99%) posseduta da Rcs nella società, con le sottostanti partecipazioni. Al closing queste includeranno anche il 94,71% di Marsilio Editore spa. Il 58% posseduto in Adelphi Edizioni verrà invece ceduto al socio Roberto Calasso.
Franceschini: "Valuterà l'Antitrust" - "Ho già detto come la penso sui rischi di questa operazione sul delicato mercato dei libri. Ma ho anche ripetuto dal primo minuto che il governo non può e non deve intervenire", ha commentato il ministro per i Beni e le Attività Culturali Dario Franceschini. "Sarà semmai l'Autorità Antitrust secondo la legge a valutare come sempre, e nella sua totale indipendenza, l'operazione acquisto Rcs", ha aggiunto.