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Spiagge in crisi a luglio, folla soltanto nei weekend

L'allarme lanciato dal Sindacato italiano balneari. Le cause? Secondo i turisti "prezzi troppo cari e difficoltà ad accedere al bonus vacanze"

A luglio le spiagge italiane hanno registrato una buona affluenza solo nei weekend, mentre nei giorni feriali sono rimaste desolatamente vuote. E' quanto emerge dalle rilevazioni del Sindacato italiano balneari. I cali più vistosi si registrano in Sardegna (-70% delle presenze rispetto al luglio 2019), Campania, Calabria, Sicilia e Veneto (-40%). "All'appello mancano i turisti stranieri", ha affermato il presidente del Sib, Antonio Capacchione. 

Vince il turismo a km zero - "La gran parte degli italiani sta riscoprendo la bellezza dei litorali nazionali vicino ai propri luoghi di residenza", continua Capacchione, "tanto che a essere maggiormente penalizzate sono proprio le località con una forte vocazione turistica".

I motivi del calo - "La colpa non è solo dell'assenza di turismo dall'estero", spiega Carlo Rienzi, fondatore del Codacons, "ma anche dei prezzi eccessivi per una giornata sotto l'ombrellone". Per rifarsi dei minori introiti dati dall'obbligo di distanziamento, molti stabilimenti hanno aumentato i prezzi dei servizi, "rendendo di fatto sempre più costoso concedersi una giornata in spiaggia".

"Un altro problema", continua Rienzi, "è quello legato al bonus vacanze. Non sono molte le strutture ricettive marittime che lo accettano e a volte è vincolato a tetti di spesa minimi o limitato ai mesi successivi a settembre. Questo allontana gli italiano dalle spiagge e disincentiva la ripresa del turismo, con un danno a tutto il settore". 

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