Secondo la procura, l'auto di Giosuè Ruotolo, l'uomo sospettato dell'uccisione dei due fidanzati di Pordenone, la sera dell'omicidio si trovava nei pressi del laghetto dove è poi stata ritrovata l'arma del delitto. La sua Audi3 inoltre per percorrere il breve tratto di strada che separa il palazzetto dello Sport e la sua casa avrebbe impiegato circa 7 minuti: un "buco" durante il quale Ruotolo avrebbe potuto sparare e poi buttare la pistola.
Sono dunque due gli elementi chiave intorno ai quali ruotano le indagini per il duplice omicidio di Teresa Costanza e Trifone Ragone: la pistola rinvenuta nel laghetto e l'accertata presenza dell'auto dell'indagato vicino al luogo in cui è stata rinvenuta parte dell'arma del delitto.
Il giallo del "buco" di sette minuti - Ruotolo dovrà quindi spiegare la presenza del veicolo e il tempo immotivatamente lungo impiegato per percorrere la strada che costeggia il parco San Valentino (nel cui lago è stato ritrovato il caricatore dell'arma del delitto) e che separa il palazzetto dello sport da casa sua: stando a quanto emerso, negli ambienti investigativi si parla di un "buco" di sette minuti da quando l'auto viene inquadrata dall'ultima telecamera all'inizio della strada a quando viene intercettata poco distante da via Colombo, dove abita il militare campano.
Sette minuti che potrebbero costituire un tempo sufficiente per l'ipotetico assassino per scendere dall'abitacolo, entrare nel parco, sparare, disfarsi della pistola nel lago e tornare verso casa.
Ruotolo continua a sostenere di essere rimasto a casa la sera dell'omicidio - La Procura sarebbe intenzionata a sapere da Ruotolo chi era alla guida del mezzo, considerato il fatto che l'ex coinquilino di Trifone ha sempre sostenuto di trovarsi in casa impegnato al computer. Gli investigatori, invece, sono persuasi che nell'auto ci fosse proprio Ruotolo, da solo. Occorre però trovare una conferma perché le immagini della telecamera della videosorveglianza comunale non sono cosi' nitide da consentire il riconoscimento dell'autista.