NESSUNA TANGENTE IN ALGERIA

Tangenti Saipem, prosciolto il manager Paolo Scaroni

Rinviata a giudizio la società Saipem. L'ex a.d. di Eni era accusato di corruzione internazionale

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Il gup di Milano Alessandra Clementi ha prosciolto Paolo Scaroni ed Eni nell'ambito del procedimento sulle presunte tangenti versate da Saipem a pubblici ufficiali algerini. L'ex a.d. di Eni era accusato di corruzione internazionale per il pagamento di 198 milioni di euro al fine di far ottenere alla partecipata Saipem appalti da otto miliardi di euro. E' stata rinviata a giudizio la società Saipem.

Prosciolto anche Antonio Vella, l'ex responsabile Eni per per l'area del nordafrica. Rinviati a giudizio invece altri sette imputati.

Il processo avrà inizio il prossimo 2 dicembre alla quarta sezione penale del tribunale di Milano. Eni e Saipem erano indagate in base alla legge sulle responsabilità delle aziende per i reati commessi dai propri dipendenti. Al centro del procedimento una presunta maxi tangente che secondo l'accusa sarebbe stata versata da Saipem a pubblici ufficiali algerini in cambio di appalti.

Soddisfatti i legali di Paolo Scaroni, gli avvocati Alberto Moro Visconti ed Enrico De Castiglione: "Eravamo certi della sua innocenza e siamo contenti per il fatto che il giudice abbia accolto le nostre richieste".

Ma la Procura di Milano sta già valutando l'ipotesi di un ricorso in Cassazione contro il proscioglimento dell'ex amministratore delegato di Eni e della società. L'eventuale ricorso verrà presentato dai pm una volta depositate le motivazioni del gup sul proscioglimento.