Virginio Simonelli pubblica "Hercules", singolo in cui per la prima volta canta in inglese. Il vincitore di "Amici 10" torna con un progetto e tante idee, a tre anni di distanza dal suo secondo album. Una pausa in cui ha scritto canzoni per altri cantanti, come "Limpido" e "Dove resto solo io" di Laura Pausini, e ha fatto un viaggio alla ricerca della sua verità: "Non volevo avere barriere, solo fare musica in maniera sincera", dice a Tgcom24.
"A un certo punto ho capito che venivo percepito in un modo diverso da quello che avrei voluto e sono andato via. E' stata una scelta mia”. Virginio Simonelli spiega così la decisione di allontanarsi dalla tv, che grazie al talent di Maria De Filippi lo aveva fatto conoscere al grande pubblico. Ha scritto le sue canzoni, ha fatto i bagagli ed è volato a New York dove ha incontrato Andy Marvel, già autore di Celine Dion e Jason Derulo, e Dimitri Ehlrich, che vanta collaborazioni artistiche con Moby e tanti altri. "Ho deciso di mettermi in gioco a modo mio", racconta. "Hercules", il nuovo singolo, in radio e sui circuiti digitali dal 2 ottobre, è nata da questo incontro e da quello con il produttore Corrado Rustici: "Lavorare con lui era uno dei miei sogni, ci sono riuscito". Virginio è un fiume in piena mentre racconta il suo viaggio. Si ferma solo quando sente una parola: Sanremo. Tace, poi dice: "Chissà".
Torni con un lavoro tuo dopo una lunga pausa...
Avevo bisogno di ritrovare il motivo per cui si fanno le cose. Ho deciso di seguire la mia strada musicale e non volevo avere barriere. Ho voluto fare quello che per me è vero, che sono io, che è il mio mondo, a modo mio.
"Hercules" come nasce?
"Hercules" ha sfumature soul, gospel e punte di rock, anche se stiamo sempre parlando di pop. E' un brano non facilmente identificabile in un genere solo e questo mi piace molto. E' venuta naturale. Con Corrado Rustici ci siamo detti che dovevo tirare fuori la mia verità, essere sinceri. Credo che oggi faccia la differenza.
Perché hai scelto di scrivere in inglese?
Il primo pezzo che ho scritto a 13 anni era in inglese... Inizialmente mi sono detto: 'cosa faccio, scrivo un testo in italiano?' Ti dico la verità, non ho iniziato neanche. Perché secondo me non potevo, uso un termine forte, "stuprare" una canzone imponendole una lingua che non era sua. Per me questo fa parte della verità. L'ho scritta con questi due autori, è nata così e per me doveva restare così.
Seguirà un album?
Ci stiamo lavorando. Abbiamo già i prossimi singoli e tante canzoni in inglese e italiano. Sto ragionando sulla possibilità che sia non un album, ma un concept di canzoni. Non mi precludo niente, poi magari sarà un album (ride, ndr).
Cosa significa per te scrivere le tue canzoni?
E' un modo di comunicare con le cose che hai intorno, a volte in maniera, presuntuosa, a volte arrogante, a volte immediata. A volte è un modo per tirare fuori l'energia. Fare musica è un privilegio.
Com'è stato lavorare con Laura Pausini?
Da una parte inaspettato. Mi ha portato tanta fortuna. Quando mi ha chiamato per dirmi che aveva scelto "Limpido" come primo singolo dell'album e che avrebbe duettato con Kylie Minogue è stata un'emozione bellissima. Scrivere per lei mi ha permesso di conoscerla, di cantare con lei all'Arena alla fine del 2014. E' diventata anche un'amica. Laura è una persona diretta che ama divertirsi. È molto spontanea.
"Amici", cosa ti ha dato?
Tante opportunità. Forse sono stato un po' ingenuo: ho sottovalutato il mezzo televisivo, pensavo di poterlo controllare di più. Sono un maniaco del controllo e sto facendo un percorso anche in questo (ride). Sono stato felicissimo di averlo vinto, ma la tv è intrattenimento e io voglio fare musica.
Cosa pensi degli ultimi vincitori del talent, i The Kolors?
Mi piacciono molto. Mi piacerebbe vederli dal vivo. Hanno il merito di riuscire ad avere successo con l'inglese: non è cosa da poco in un Paese come l'Italia.