Spedizioni punitive a sfondo razzista si sarebbero verificate in questi giorni al campo profughi di Lecco, nella zona del Bione, a sud di un centro sportivo, dove sono state montate le tende per decine di migranti. Si è trattato di azioni in auto di persone che hanno pronunciato insulti razzisti e, in più di un'occasione, hanno lanciato anche delle bottiglie riempite con urina.
"E' dai primi giorni dell'allestimento della tendopoli che qualcuno esprime il suo dissenso in questo modo", racconta Massimo Chiodini, il responsabile del campo profughi per conto della Fondazione Arca. "La frequenza dipende dagli impegni dei 'simpaticoni' che scorrazzano con le auto. Si va dagli insulti alle bottiglie di urina. Questa forma di protesta è più rara, più spesso passano, insultano e se ne vanno a tutto gas", aggiunge.
I responsabili del campo e i migranti cercano di minimizzare, si sforzano di essere ottimisti anche se questi episodi di intolleranza preoccupano. Resta il fatto che molte realtà locali si prodigano per dare il loro contributo all'ospitalità e in generale la presenza dei profughi non ha creato finora problemi.
Anzi, in alcune realtà locali come a Olginate (Lecco) gli abitanti della frazione di Capiate, dove 14 richiedenti asilo sono rimasti per un mese nelle ex scuole, si sono mostrati molto solidali, donando vestiti, cibo e organizzando anche momenti di socializzazione con i migranti. Sempre nel Lecchese, gli Scout hanno messo a disposizione dei profughi di stanza ai Piani Resinelli (36 persone) un loro edificio in modo che possa essere gratuitamente utilizzato per tenere dei corsi d'italiano e svolgere altre attività.