Il pensionato di Castellinaldo d'Alba (Cuneo), sorpreso a vendemmiare con parenti e amici, e per questo multato 20mila euro con l'accusa di lavoro nero, potrà tornare a dormire sonni tranquilli. Il ministero del Lavoro ha fatto un passo indietro e ha cancellato la multa. "Al riscontro delle carte, la situazione è stata chiarita, anche in ciò che poteva lasciare margini di dubbio", conferma a La Stampa il segretario generale dei dicastero, Paolo Pennesi.
La vicenda - Il viticoltore era stato sorpreso dall'ispettorato del lavoro nel suo piccolo vigneto, non più di un ettaro tra barbera e nebbiolo, mentre vendemmiava con un nipote, la compagna e altri amici. Immediato il verbale di denuncia di lavoro nero e la maximulta da 20mila euro. Mercoledì mattina, negli uffici provinciali del Lavoro, a Cuneo, l'uomo, Battista Battaglino, è stato convocato per chiarire la situazione e presentare i documenti richiesti.
L'incontro all'ispettorato - Il faccia a faccia è durato circa quaranta minuti, mentre all'esterno degli uffici, gli amici del pensionato lo aspettavano esponendo cartelli di protesta, come "L'amicizia non si mercifica" o "Meno burocrazia, più etica del buonsenso". Presentate le carte, tutto è stato chiarito. "Abbiamo preso atto della situazione, sono state fornite giustificazioni adeguate e il procedimento si concluderà senza sanzioni", conferma il ministero del Lavoro.
Le polemiche - "Stiamo controllando la zona per verificare le condizioni di lavoro, individuare chi utilizza dipendenti in nero, migranti irregolari, minori e finte coop", si difende il direttore dell'ispettorato, Pasquale Mottolese. "Non ci sono casi di caporalato, ma sarei preoccupato se non ci fossero i controlli". Ma le polemiche continuano. Nelle ultime ore, a difesa del contadino, erano intervenuti anche il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, e la Coldiretti.