LE INDAGINI PROSEGUONO

Delitto di Pordenone, sequestrato un altro computer in casa dell'indagato

L'atto è stato notificato anche ai due coinquilini di Ruotolo ma la loro posizione è stata stralciata: i due sono considerati estranei alla vicenda

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Gli investigatori hanno sequestrato un altro computer nell'appartamento dove Giosuè Ruotolo, l'indagato per l'omicidio della coppia di Pordenone, viveva con altri due commilitoni. Essendo una dimora condivisa, i carabinieri hanno notificato il provvedimento anche agli altri due inquilini, iscritti nel registro degli indagati "per atto dovuto" ma considerati estranei alla vicenda. Per loro il pm ha già presentato al gip la richiesta di archiviazione.

Intanto, come anticipato da Pomeriggio 5, a casa della famiglia di Ruotolo, commilitone ed ex coinquilino di Trifone, è stata trovata una collezione di armi d'epoca simili alla pistola con cui i fidanzati sono stati uccisi. "Se dovessero scoprire l'eventuale mancanza di un'arma da questa collezione, per Ruotolo si metterebbe male", ha commentato Carmelo Abbate, giornalista e ospite della trasmissione pomeridiana di Canale 5.

Inoltre l'inviata di Pomeriggio 5, Ilaria Dalle Palle, ha riferito: "Abbiamo saputo che una signora smentisce la versione di Giosuè Ruotolo e racconta che il caporal maggiore e le due vittime, contrariamente a quanto affermato dall'uomo, spesso uscivano insieme dopo la palestra e venivano a fare l'aperitivo nel suo locale".