Il Wef premia l’Italia per le riforme nel mercato del lavoro
Nella classifica generale sulla competitività l’Italia occupa il 43esimo posto su 140 Paesi, un miglioramento rispetto al 46esimo dello scorso anno
Nel suo Rapporto sulla Competitività il World Economic Forum premia i risultati nel mercato del lavoro ottenuti dall'Italia grazie alle riforme messe in campo negli ultimi anni. Certo, ancora non possiamo vantare posizioni eccelse nelle classifiche stilate dal Wef, ma i primi passi in avanti cominciano a vedersi.
Nel dettaglio il World Economic Forum plaude al Jobs Act e giudica, in generale, le riforme strutturali del mercato del lavoro come la “forza trainante di un forte miglioramento complessivo della competitività dell'economia in Italia". Misure, dunque, grazie alle quali l'Italia guadagna sei posizioni nella classifica sulla competitività, passando dal 49esimo al 43esimo su un totale di 140 posizioni.
In particolare l'efficienza del mercato del lavoro viene premiata con dieci posti, un buon risultato calcolando che il passaggio dalla 137esima alla 127esima è avvenuto in un solo anno. Che resta molto da fare è deducibile dai risultati ottenuti nel campo del fisco e degli incentivi al lavoro, per il quale l'Italia occupa solo il 137esimo posto (sempre su 140), e nel rapporto tra produttività e retribuzioni, al 131esimo. Male anche per quanto riguarda la classifica relativa alle assunzioni e ai licenziamenti, nella quale ci piazziamo al 132esimo scalino.
Il nostro paese perde poi tre posizioni nel ranking per il contesto macroeconomico, fermandosi al 111esimo, mentre occupa addirittura il 136esimo a causa dell'elevato debito pubblico.
Ad oggi, secondo la classifica generale, le dieci economie più competitive al mondo sono - in ordine - Svizzera, Singapore, Stati Uniti, Germania, Olanda, Giappone, Hong Kong, Finlandia, Svezia e Regno Unito. Come anticipato, l'Italia, nel ranking generale, occupa solo il 43esimo posto.
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