"Al sindaco Marino abbiamo pagato solo il trasporto, non il pernottamento". Così l'ufficio stampa della Temple University di Filadelfia torna sulla vicenda della presenza del sindaco di Roma in occasione della visita di papa Francesco. "Abbiamo pagato le spese del volo e del treno, ma non l'albergo. Per la precisione, abbiamo pagato il trasporto al sindaco e ad una persona della delegazione", ha precisato un portavoce.
Dei quattro partecipanti alla missione statunitense, dunque, secondo il Campidoglio, i costi per due persone (il sindaco e un'addetta stampa) sono stati a carico dell'università americana, altri due (il cerimoniale) a carico del Comune di Roma. E dato che la Temple dice di aver coperto solo le spese di viaggio, pare chiaro siano state a carico del Comune anche quelle di alloggio per tutti e quattro i membri della delegazione.
Il giallo del compenso - L'ateneo americano, poi, precisa che a Marino, come a tutti coloro che partecipano a lezioni come quella tenuta dal sindaco, è stato offerto un onorario. "Ma non sappiamo se ha accettato e quale sia l'importo", dice un portavoce al Corriere della Sera.
"Marino si è imbucato" - Intanto, sul caso infuria anche la polemica scatenata dal solito scherzo telefonico de "La Zanzara", che martedì ha telefonato a monsignor Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, con la voce di un falso Matteo Renzi. Al quale il prelato ha detto chiaro e tondo che "certo che Marino si è imbucato. Lui ci ha brigato. Ha cercato di sfruttare questa situazione, e questo fa imbestialire il Numero Uno (cioè il Papa, ndr). Certo che si è imbucato. Il sindaco è una brava persona. Però nessuno lo ha invitato. Nessuno l'ha invitato. Il Papa era furibondo".