Esilio dorato

Lettonia, Estonia e Lituania, Baltico amoroso

La nuova, gioiosa vita di questi tre paesi che furono il buen retiro di tanti intellettuali europei

© ufficio-stampa| Tallin, in Estonia

Lettonia, Estonia e Lituania: l'immaginario europeo li considera paesi remoti, un po' grigi e tristi. Sono invece luoghi ricoperti di verdi foreste, con città giovani e animatissime, con capitali che conservano centri storici antichi, ricchi di palazzi eleganti, torri medievali, preziose decorazioni Jugendstil, attorno a cui turbinano edifici moderni e dove l'edilizia di tipo sovietico ha lasciato pian piano spazio a grattacieli e torri di vetro, monumenti dell'era contemporanea.

Certamente ciò che unisce i tre paesi, profondamente diversi uno dall'altro, è un temperamento riservato, diverso dal luminoso rigore scandinavo e dalla chiassosa verve russa: un'indole amata da tanti scrittori e artisti che qui, lontani dai propri paesi d'origine, hanno vissuto esili –più o meno- dorati. Un consiglio? Non partite senza aver letto “Anime baltiche” di Ian Brokker, che racconta, attraverso le vite di grandi artisti nati in questi paesi, un pezzo d'Europa e di storia un po' dimenticato: un libro per capire un'area geografica e un momento storico particolari e densi di avvenimenti.

Lettonia - Si dice che Bulgakov facesse la spola tra la Russia e Riga per fare visita alla sua amante: solo brevi fughe d'amore per l'ironico autore del celebre “Il Maestro e Margherita”. Tomasi di Lampedusa invece scelse di sposare una donna lettone, Alexandra Wolff-Stomersee, baronessa e studiosa di psicanalisi, ma fece l'errore di andare a vivere con lei a Palermo, a casa della madre. E si sa, suocera e nuora non son fatte per vivere in armonia, e quindi la baronessa fece ritorno a Riga.

Estonia
-Tallin e Tartu, rispettivamente capitale e città universitaria più importante dell'Estonia, furono invece il luogo d'esilio di Indro Montanelli tra il 1937 e 1938. A causa di un articolo, scritto per Il Messaggero, che Mussolini non apprezzò, Montanelli si ritrovò a ricoprire –felicemente- l'incarico di lettore di italiano all'Università di Tartu e di direttore dell'Istituto italiano di Cultura a Tallinn: un esilio davvero dorato.

Lituania - La Lituania è invece stata il buen retiro di Thomas Mann. Capitato casualmente a Nida in occasione di una vacanza, il premio nobel decise di farsi costruire un cottage nei pressi della laguna di Curonia, dove trascorse diverse estati in compagnia della sua famiglia. L'idillio si ruppe quando Mann dovette abbandonare l'Europa a causa del nazismo e a Nida non fece mai più ritorno.

Per maggiori informazioni: www.kel12.com