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Coronavirus, Istat: Pil secondo trimestre -12,4%, mai così male

"La caduta del Prodotto interno lordo italiano si colloca all'interno di un contesto internazionale caratterizzato dove le principali economie registrano riduzioni di analoga portata a causa del Covid"

Crolla di oltre il 12% il Pil italiano nel secondo trimestre a causa della crisi del coronavirus, dopo il pesante -5,4% registrato nei primi tre mesi dell'anno. Lo comunica l'Istat, secondo cui ad aprile-giugno il Pil è diminuito del 12,4% rispetto a gennaio-marzo e del 17,3% a confronto con il secondo trimestre del 2019. Con il risultato del secondo trimestre, spiega l'Istat, il Pil segna "il valore più basso dal primo trimestre 1995". 

La variazione acquisita del Pil per il 2020 è negativa, pari a -14,3%, spiega ancora l'Istat, dando conto del risultato che si otterrebbe nel caso in cui in tutti i restanti trimestri dell'anno si registrasse una crescita congiunturale nulla. Il valore del Pil nel secondo trimestre del 2020 risulta essersi ridotto di 50 miliardi e 289 milioni nel confronto con il precedente trimestre. 

Secondo l'Istat, "dopo la forte riduzione registrata nel primo trimestre (-5,4%), l'economia italiana nel secondo trimestre 2020 ha subito una contrazione senza precedenti (-12,4%) per il pieno dispiegarsi degli effetti economici dell'emergenza sanitaria e delle misure di contenimento adottate".

La caduta del Pil si colloca all'interno di un contesto internazionale dove le principali economie registrano riduzioni di analoga portata a causa del diffondersi della pandemia" ed "è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto in tutti i comparti produttivi, dall'agricoltura, silvicoltura e pesca, all'industria, al complesso dei servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo negativo sia della componente nazionale (al lordo delle scorte), sia della componente estera netta". 

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