PARATA DI STAR

Folla oceanica per il Papa a New York: in 20mila per la messa di Francesco

Oltre 80mila persone hanno seguito il corteo papale attraverso Central Park. E al Madison Square Garden, prima della celebrazione, parata di star allo spettacolo in onore del Pontefice

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Papa Francesco al Madison Square Garden per celebrare la messa davanti a oltre 20mila persone. Al suo arrivo il Papa è stato accolto con una standing ovation dei presenti. "Dio vive nelle nostre città; la Chiesa vive nelle nostre città e vuole essere fermento nella massa, vuole mescolarsi con tutti, accompagnando tutti", ha detto il Pontefice. Numerose anche le star presenti alla messa.

A introdurre il programma che ha preceduto la messa del Papa è stato l'attore Martin Sheen, celebre per il suo ruolo nel film "Apocalypse Now". Quindi è stata la volta dei cantanti: Jennifer Hudson ha intonato, strappando lunghi applausi, "Alleluia"; il baritono Norm Lewis ha cantato l'Ave Maria e Gloria Estefan il brano "Beyond" in spagnolo. Il cantante e attore James "D" Train ha intonato "On Eagle's Wing", la star di Broadway Kelli O'Hara ha cantato "The Lord's Prayer".

Al suo arrivo il corteo papale, arrivato da Harlem, ha attraversato Central Park da nord a sud: almeno 80mila persone attendevano il Papa, con il bagno di folla più imponente di tutta la visita negli Usa.

Durante l'omelia, il Pontefice ha detto che "le grandi città nascondono il volto di tanti che sembrano non avere cittadinanza o essere cittadini di seconda categoria. Nelle grandi città, nel rumore del traffico, nel 'ritmo dei cambiamenti', rimangono coperte le voci di tanti volti che non hanno 'diritto' alla cittadinanza, non hanno diritto a far parte della citta' - gli stranieri, i loro figli (e non solo) che non ottengono la scolarizzazione, le persone prive di assistenza medica, i senzatetto, gli anziani soli - confinati ai bordi delle nostre strade, nei nostri marciapiedi in un anonimato assordante. Entrano a far parte di un paesaggio urbano che lentamente diventa naturale davanti ai nostri occhi e specialmente nel nostro cuore".

Il Papa ha quindi ricordato che "Dio vive nelle nostre città; la Chiesa vive nelle nostre città e vuole essere fermento nella massa, vuole mescolarsi con tutti, accompagnando tutti. Andare verso gli altri per condividere la buona notizia che Dio è nostro Padre. Che cammina al nostro fianco, ci libera dall'anonimato, da una vita senza volti, vuota, e ci introduce alla scuola dell'incontro. Ci libera dalla guerra della competizione, dell'autoreferenzialità, per aprirci al cammino della pace. Quella pace che nasce dal riconoscimento dell'altro, quella pace che emerge nel cuore guardando specialmente al più bisognoso come a un fratello".