"I governanti devono fare il possibile affinché tutti possano disporre della base minima per rendere effettiva la loro dignità e per formare e mantenere una famiglia: a livello materiale casa, lavoro e terra; a livello spirituale la libertà dello spirito". Lo ha detto Papa Francesco intervenendo all'Assemblea generale dell'Onu a New York, negli Usa. Poi l'appello: "Basta guerre, sono la negazione di tutti i diritti e un'aggressione all'ambiente".
Nel suo intervento, Bergoglio ha in particolare ricordato "situazioni di conflitto come quelle in Ucraina, in Siria, in Iraq, in Libia, nel Sud-Sudan e nella regione dei Grandi Laghi".
"Bandire le armi nucleari, bene accordo con Iran" - Subito dopo il Pontefice ha dato il suo benestare all'accordo raggiunto con l'Iran sul nucleare: "Occorre impegnarsi per un mondo senza armi nucleari, applicando pienamente il Trattato di non proliferazione, nella lettera e nello spirito, verso una totale proibizione di questi strumenti. Il recente accordo in una regione sensibile di Asia e Medio Oriente è una prova delle possibilità della buona volontà politica e del diritto, coltivati con sincerità, pazienza e costanza".
Appello per i cristiani perseguitata dall'Isis - "Non posso non reiterare i miei ripetuti appelli in relazione alla dolorosa situazione di tutto il Medio Oriente, del Nord Africa e di altri Paesi africani, dove i cristiani, insieme ad altri gruppi culturali o etnici sono stati obbligati a essere testimoni della distruzione dei loro luoghi di culto, del loro patrimonio culturale e religioso, delle loro case ed averi e sono stati posti nell'alternativa di fuggire o di pagare l'adesione al bene e alla pace con la loro stessa vita o con la schiavitù".
"Difende l'ambiente" - Le emergenze delineate da Francesco all'Onu sono due: la protezione dell'ambiente e la fine dell'esclusione sociale. Il Papa ha parlato di "ampi settori senza protezione nel mondo, vittime di un cattivo esercizio del potere". E ancora: "L'ambiente naturale e il vasto mondo di donne e uomini esclusi. Due settori intimamente uniti tra loro che la politica e l'economia hanno trasformato in parti fragili della realtà". Per questo, ha detto il Papa "è necessario affermare con forza i loro diritti, consolidando la protezione dell'ambiente e ponendo termine all'esclusione".
"Alzo la mia voce per soluzioni urgenti ed efficaci: l'adozione dell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile durante il Vertice mondiale è un importante segno di speranza. Confido anche che la Conferenza di Parigi sul cambiamento climatico raggiunga accordi fondamentali ed effettivi".
"Distinzione naturale uomo-donna" - "La difesa dell'ambiente e la lotta contro l'esclusione - ha aggiunto Francesco - esigono il riconoscimento di una legge morale inscritta nella stessa natura umana, che comprende la distinzione naturale tra uomo e donna e il rispetto assoluto della vita in tutte le sue fasi e dimensioni".
"Onu fondamentale, ora riforma" - Il Pontefice ha anche elogiato l'attività delle Nazioni Unite per poi chiederne, però, una riforma: "Benché siano molti i gravi problemi non risolti, è però evidente che se fosse mancata tutta quell'attività internazionale, l'umanità avrebbe potuto non sopravvivere all'uso incontrollato delle sue stesse potenzialità - ha detto ricordando i 70 anni dalla nascita dell'organizzazione -. L'obiettivo finale è di concedere a tutti i Paesi una partecipazione e un'incidenza reale nelle decisioni".
"Stop abusi e usura Paesi poveri" - Una "riforma" di questo genere, secondo Bergoglio, aiuterebbe "a limitare qualsiasi sorta di abuso o usura specialmente nei confronti dei Paesi in via di sviluppo. Gli organismi finanziari internazionali devono vigilare per evitare l'asfissiante sottomissione di tali Paesi a sistemi creditizi che, ben lungi dal promuovere il progresso, sottomettono le popolazioni a meccanismi di maggiore povertà, esclusione e dipendenza".
Standing ovation al termine del discorso - Come già accaduto giovedì al Congresso Usa, un lungo applauso ha salutato la fine del discorso del all'Onu. I leader della Terra si sono alzati in piedi e tributato al Pontefice una prolungata "standing ovation".
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