La polizia ha arrestato a Milano 14 presunti membri della banda salvadoregna "Barrio 18" accusati di associazione per delinquere, tentato omicidio, rapina aggravata, spaccio di sostanze stupefacenti, ricettazione, lesioni personali aggravate e detenzione e porto di armi da sparo e da taglio. Tra le caratteristiche della banda di "latinos", una rigida gerarchia e un codice di obbedienza applicato con la violenza.
In rito di affiliazione costituito da un pestaggio di gruppo, spedizioni punitive con coltelli, machete e pistole, tatuaggi per riconoscersi, graffiti per marcare il territorio, una cassa comune per le esigenze della banda e dei complici detenuti alimentata dallo spaccio di droga e da reati contro il patrimonio.
Nel corso dell'indagine della squadra mobile milanese, coordinata dal pm Enrico Pavone, mentre l'ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal gip Paolo Guidi, sono stati sequestrati coltelli, pistole e machete. E' stato anche sventato il tentato omicidio di un esponente di una banda rivale, poi coinvolto nei fatti dell'11 giugno 2015 alla stazione ferroviaria "Villapizzone", quando un gruppo di affiliati alla pandilla della Ms13 ha quasi amputato il braccio con un machete a un capotreno che gli aveva chiesto il biglietto del treno.