La parola italiana "grazie" deriva dal latino: fra i suoi significati etimologici troviamo concetti legati a leggiadria, amicizia e favore, nonché gratuità e gratitudine, che, significativamente, appartengono allo stesso campo semantico. Ma non tutti i "grazie" sono uguali: è l'attitudine ciò che li rende diversi, ovvero la disposizione di chi percepisce autentica gratitudine. Ecco perché imparare a essere grati vale la pena.
LO STUDIO – Da un'indagine realizzata dal National Institutes of Health è emerso che la gratitudine innesca un cambiamento del flusso sanguigno all'interno del cervello: nelle persone grate si registra un livello maggiore di attività nell'ipotalamo insieme all'aumento della dopamina. La capacità di essere grati è in grado di contrastare depressione e stress, aiuta l'autostima e incrementa il benessere, partecipando al miglioramento della qualità della vita.
DAL CORPO ALLA MENTE – Chi si trova maggiormente in contatto con sentimenti di gratitudine risulta meno colpito da sintomatologie a livello fisico. Da tempo è nota l'influenza negativa dello stress per la salute, che ha ripercussioni sul sistema immunitario. Al contrario, la gratitudine aumenta una percezione positiva e produce un aumento nel livello di vitalità, con importanti effetti a livello mentale e relazionale. A livello chimico questo atteggiamento influenza il comportamento dei neurotrasmettitori, serotonina e noradrenalina, produce un cambiamento nel ritmo cardiaco e modifica la pressione sanguigna, abbassando il livello di cortisolo, noto come ormone dello stress.
DIRE GRAZIE – Diversamente dai convenevoli formali, un grazie detto con il cuore apre a una condizione di leggerezza e riconoscenza nei confronti di se stessi e degli altri. Quando impariamo ad apprezzare ciò che ci accade non solo sviluppiamo un atteggiamento di apertura e fiducia nei confronti della vita, ma riconosciamo il valore degli altri, ponendo le basi per un'empatia condivisa.
COSTRUIRE LA FIDUCIA – Un esperimento della Hofstra University di Hempstead, New York, ha coinvolto un gruppo di studenti che, per un periodo di tempo, sono stati invitati a tenere un diario della gratitudine, dove registrare ogni giorno ciò che per cui essere grati. Rispetto al gruppo di controllo a cui era stato chiesto di scrivere di eventi negativi o senza particolare impatto emotivo, chi si è concentrato sulla capacità di essere grato ha ottenuto risultati scolastici più alti e una vita sociale più attiva. Un'ulteriore indagine effettuata su un campione di soggetti adulti impegnati nella compilazione di un diario della gratitudine ha evidenziato una diminuzione delle visite mediche e un aumento dell'attività fisica.
DIARIO QUOTIDIANO – La gratitudine può essere sviluppata e coltivata, come dimostra uno studio pubblicato sul Journal of School Psychology. La tendenza alla lamentela spesso risulta più forte rispetto alla capacità di apprezzare ciò che abbiamo. Inverti la tendenza. Inizia la giornata rendendo grazie all'esistenza perché oggi sei vivo (non è un fatto scontato). Dedica anche tu un quaderno all'esercizio quotidiano del diario della gratitudine dove annotare, al termine di ogni giorno, ciò per cui ti senti grato. Scoprirai che anche la giornata più difficile è ricca di occasioni e persone a cui dedicare un sincero grazie.