"Mi pare del tutto illogico ricorrere a una misura del genere". Ne è convinto l'ex sindaco di Venezia Massimo Cacciari secondo cui "l'idea del governo di inserire musei e siti archeologici tra i servizi pubblici essenziali è illogica, e anche ridicola oltre che inefficace". "Che cosa si pensa di ottenere? Scioperi e assemblee - spiega - si svolgono anche nelle scuole, nei trasporti e negli ospedali. Vogliamo sospendere i diritti anche lì?".
Per evitare i musei chiusi davanti ai turisti, "si trovino altre maniere per regolare meglio le relazioni sindacali. Si faccia anche appello alla responsabilità delle sigle sindacali. Si cerchi di capire il perché delle agitazioni".
"Vorrei chiedere a Franceschini e a Renzi: che cosa danneggia di più la nostra immagine, il fatto che per un paio d'ore alcune migliaia di turisti sono rimasti fuori dai cancelli del Colosseo oppure il fatto che non ci sono sufficienti risorse e personale in numero adeguato per salvaguardare degnamente il nostro patrimonio culturale?", domanda Cacciari.
"Io non avrei dubbi su quali siano i veri danni subiti", ribadisce a La Repubblica. Se da sindaco di Venezia ho sperimentato la riduzione degli stanziamenti? "Dire riduzione degli stanziamenti è dire poco. La verità è solo una: si cercano alibi per giustificare il fatto che la salvaguardia del nostro patrimonio non è per niente una priorità".