Maltempo Piacenza, il torrente Nure non si ferma davanti a nulla: il video
Filmata e messa sui social la piena di fango del torrente verso la confluenza nel Po. Arpa Emilia Romagna: "Immagini impressionanti da far vedere a scuola"
L'avanzata del torrente, che in pochi minuti si trasforma in un mostro di fango, che travolgerà i ponti del Piacentino e che si porterà via tre persone, quelle della guardia giurata Luigi Albertelli e di un padre e suo figlio di Bettola, è in un video a dir poco impressionante, realizzato in tempo reale da Ruggero Isernia, tecnico del Consorzio di Bonifica di Piacenza, e diffuso dall'Agenzia regionale per la Protezione dell'Ambiente, Emilia Romagna. "Andrebbe visto nelle scuole, è educazione civica", commenta Carlo Cacciamani, direttore del Servizio Idro-Meteo-Clima dell'ente.
Nelle immagini si vede la forza della natura: l'ondata di piena del torrente Nure, dopo aver alluvionato i paesi in Alta Valle, raggiunge all'alba la frazione di Roncaglia, estrema periferia est di Piacenza, poco prima della confluenza nel Po.
Il ponte sul quale l'operatore si trova con la sua telecamera inizia a tremare al passaggio di quel volume impressionante di acqua, fango e detriti, tant'è che si sente fuori campo una voce che esclama sia meglio allontanarsi.
"Questo video va fatto vedere ai cittadini. Ai ragazzi nelle scuole. Duecentocinquanta-300 millimetri di pioggia in pochissime ore producono queste cose. Si chiamano flash flood o alluvioni lampo", spiega Carlo Cacciamani, direttore del Servizio Idro-Meteo-Clima dell'Arpa Emilia Romagna.
"In Italia - continua l'esperto - abbiamo una infinità di piccoli torrenti. Ma anche i grandi fiumi, vicino alla sorgente e nelle sezioni di montagna, sono piccoli torrenti. E vanno in piena in pochi minuti. Bisogna spiegarle queste cose. Ad ogni livello. Perché le persone abbiano consapevolezza dei rischi. Perché è essenziale anche l'autoprotezione. Perché anche il miglior sistema di allertamento può far fatica a gestire tutte le miriadi di peculiarità locali. Queste immagini non sono terrorismo mediatico: sono educazione civica".
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