Il procuratore nazionale Antimafia, Franco Roberti, torna sulle parole della presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi che aveva definito la camorra "un elemento costitutivo di Napoli". "Io stesso in passato ho dato questa definizione della società napoletana - ha detto Roberti -. Se non guardiamo in faccia questa realtà, se proseguiamo con i negazionismi, non possiamo approntare interventi strutturali" per combatterla.
"Io stesso ho definito già in passato la camorra elemento costitutivo della società napoletana. Se non guardiamo in faccia questa realtà, se proseguiamo con i negazionismi, non possiamo approntare interventi strutturali", ha spiegato.
"Nessuno nega la storia e l'arte di Napoli" - "Il contrasto alle mafie, a tutte le mafie, ha sempre avuto un andamento emergenziale: le mafie sono state contrastate a mio avviso esclusivamente come problema di ordine pubblico solo nel momento in cui si riteneva che quella attività potesse attentare all'ordine pubblico e alle istituzioni", ha proseguito Roberti. "Nessuno nega storia e arte di Napoli, ma se l'atteggiamento è consolatorio: se si dice che è solo la terra di Croce e Vico, dobbiamo riconoscere che a questa Napoli si contrappone quella camorrista che ancora domina in tante zone. Guardare in faccia la realtà è precondizione per poter articolare interventi per davvero operare un superamento. Io stesso, quando dissi che la camorra era elemento costitutivo della societa' napoletana - ha proseguito - intendevo dire che è parte integrante della società ed è un problema economico, politico e sociale oltre che criminale; è un dato che troviamo dall'Unità d'Italia a oggi".
"Corruzione mai combattuta" - "La corruzione è mai stata combattuta in Italia? Mai", si è chiesto il procuratore nazionale Antimafia davanti alla Commissione Antimafia. "Il corruttore è sempre stato visto come un furbo, come l'evasore fiscale. Come si fa a negare che le mafie siano elemento costitutivo della società da cui hanno avuto origine e poi si sono diramate?".