Emilia Romagna inconsueta

Cervia e le saline: alla scoperta della capitale dell’”Oro bianco”

Uno straordinario tesoro tra spiagge infinite e pinete secolari

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In provincia dell'antichissima Ravenna, immersa in una pineta secolare che si estende per circa 260 ettari, si trova la città di Cervia che, con i suoi oltre nove chilometri di sabbia bianca finissima ed un mare che digrada dolcemente, è una delle località balneari più note e apprezzate della Riviera Adriatica. Ma il mare regala altre ricchezze a questa bella città, tra cui le antiche saline che costituiscono a tutt'oggi un vero paradiso per amanti di birdwatching e di fotografia naturalistica. Questo itinerario ricco di suggestioni ci è proposto da myownitaly.com, il sito di viaggi e turismo dedicato ai luoghi più segreti e più belli del nostro Paese.

Innanzi tutto, un po' di storia. La città deve il suo nome a un cervo: infatti si dice che un giorno un esemplare di questo selvatico e maestoso animale, che si trovava nella pineta, in segno di devozione si inginocchiò davanti al vescovo di Lodi in visita in questi luoghi. Molti studiosi ritengono invece più probabile che la radice del nome sia da ricercare nella parola latina “acervus” (cumulo), alludendo proprio ai mucchi di sale che si trovavano nella città vecchia.
Cervia affonda le proprie radici nell'antichità: la città vecchia infatti sorgeva al centro della Salina ed era circondata da un alto terrapieno; era costituita da una ampia piazza, un palazzo pubblico, un'antica rocca, due conventi e sette chiese, tra cui quella dedicata alla Madonna della Neve, unica costruzione ancora oggi visibile. La città fu successivamente demolita per le pressioni degli abitanti, decimati dalla malaria ed esasperati per le poco salubri condizioni di vita.
La nuova Cervia venne realizzata nel giro di dieci anni: la città fu edificata a forma di rettangolo il cui perimetro misurava circa ottocento metri: la cinta esterna, oggi chiamato il Quadrilatero dei Salinari, comprendeva poco meno di cinquanta abitazioni in cui si affollavano oltre 150 famiglie di salinari, un piccolo ospedale, una caserma, un macello e il teatro.

Subito fuori del quadrilatero erano collocati due grandi magazzini del sale, mentre dalla Torre San Michele le guardie avvertivano la popolazione suonando una campana nel caso fossero stati avvistati i predoni. Nell'antichità infatti, quando il sale era quasi l'unico metodo per conservare gli alimenti, la sua importanza commerciale e il suo valore erano enormi; la città prosperava quando il raccolto era abbondante e stentava quando le annate erano cattive; furono quindi molti nel corso dei secoli a disputarsi il possesso delle Saline di Cervia.

Le prime notizie storiche della Salina di Cervia risalgono all'VIII secolo. Probabilmentei primi a frequentare questi luoghi e a raccogliere il sale che si depositava sulla costa furono i pastori umbri che durante l'estate scendevano a valle con il bestiame. Le antiche saline, estese per 827 ettari, garantivano una produzione di oltre 200.000 quintali di sale. Anticamente la Salina era costituita da 150 piccole saline a raccolta multipla, mentre dagli anni '60 è stato adottato il sistema a raccolta unica, che sostituisce le piccole saline con una decina di grandi bacini salanti.

Le saline costituiscono oggi una riserva naturale nella quale nidificano numerose specie di uccelli e in cui transitano i fenicotteri rosa. Posta a sud del Parco Regionale del Delta del Po, la Salina di Cervia è riconosciuta dalla Convenzione di Ramsar quale Zona Umida di importanza internazionale per il suo elevato valore naturalistico e paesaggistico. Per informazioni: http://www.salinadicervia.it/

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