Il Senato ha dato il via libera all'autorizzazione a procedere contro Roberto Calderoli per diffamazione nei confronti dell'ex ministro Cecile Kyenge. I sì sono stati 126, i no 116 no, 10 gli astenuti. Respinta invece la richiesta per quanto riguarda l'accusa di istigazione all'odio razziale. Nel 2013 l'esponente leghista disse dell'allora ministro: "Quando la vedo penso a un orango". Poi accusò il padre della Kyenge di avergli fatto una macumba.
La richiesta di separare le due accuse al senatore era giunta in mattinata dal relatore Lucio Malan. Contro l'autorizzazione a procedere per istigazione all'odio razziale si sono espressi 196 votanti, 45 i voti a favore, 12 le astensioni.
La Giunta a febbraio si era espressa contro l'autorizzazione a procedere nel suo complesso.
Kyenge: "Ricorrerò alla Corte Ue" - La decisione del Senato di votare contro l'autorizzazione a procedere riguardo l'accusa di istigazione all'odio razziale non va giù all'ex ministro Kyenge: "Getta un'ombra pesante sulla lotta al razzismo, proprio in un momento durante il quale populismo e xenofobia crescono per la emergenza profughi. Il mio perdono a Calderoli l'ho dato, ma non si tratta più di un fatto personale. Ora è una questione di principio perché il messaggio che arriva dalle istituzioni ai nostri ragazzi e giovani è devastante". L'europarlamentare del Pd sottolinea che il suo legale "interesserà della questione la Corte Europea".