IL DEBUTTO

Michele Morrone dal cinema alla musica: "Vi porto nella mia Dark Room"

L'attore presenta a Tgcom24 il suo primo album

di Santo Pirrotta

© Ufficio stampa

Bello e bravo. Dopo anni come modello si è fatto conoscere come attore e ora debutta come cantante. "Dark Room" è infatti l’album d’esordio di Michele Morrone, pubblicato su etichetta Polydor/Universal Music. Il disco è stato registrato all'inizio del 2020, interamente cantato in inglese: il brano “Hard for me” ha raggiunto più di 28 milioni di stream. Quattro canzoni sono state scelte per accompagnare il film “365 giorni” e hanno scalato rapidamente la classifica viral di Spotify, raggiungendo le prime posizioni in tutto il mondo. Morrone si racconta a Tgcom24.

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Un successo che, in pochi mesi dall'uscita del film, si è concretizzato in oltre 10 milioni di follower sul profilo Instagram dell’attore. "È incredibile, mi è successo di tutto da un giorno all'altro - racconta Michele - Il film (365 giorni) era appena uscito in anteprima su Netflix e dopo neanche ventiquattro ore avevo già 2 milioni di nuovi follower". "Dark Room" è un album sensuale e personale che "rappresenta perfettamente" l'anima artistica di Michele, che ha partecipato attivamente alla stesura dei brani dell'album. I testi delle sue canzoni nascono dalle storie vissute, ma anche dal suo modo di vedere le cose e dalla sua immaginazione. 

Perché Dark Room?
Perché ognuno di noi ha una dark room nel cuore. Mi piace sempre scoprire questa parte in ogni persona che incontro.

E' un album tutto cantato in inglese, perché?
E' la mia seconda madre lingua, voglio che il mio messaggio arrivi in tutto il mondo. Mi sento più a mio agio a scrivere e a esprimermi in inglese. L'unica canzone in italiano l'ho scritta per mia mamma e non so se la canterò in italiano.

Hai scritto tu i brani...
Ho tante idee dentro. Pensavo fosse impossibile scrivere un canzone ma ho capito che mi diverte.

© Ufficio stampa

E' un album intimo, in cui c'è una canzone dedicata a tuo papà che hai perso quando eri bambino, ce la racconti?
“Dad” è la mia canzone preferita. E' un inno alla liberazione della mia paura di vivere senza di lui. Ho cercato di creare un dialogo tra me e papà.

Queste paure ti hanno aiutato nel tuo percorso di papà?
Tantissimo. Sono un padre tradizionale, faccio il papà. Essere cresciuto sapendo di esser il padre di me stesso molte vole mi ha messo in difficoltà ma mi ha fatto crescere.

Come vivi questo successo internazionale?
Cerco di dormire la notte. E' successo tutto dall'oggi al domani. Instagram, dove sono passato da 45 mila follower a due milioni in 24 ore, è solo un dato statistico. Lo vivo cercando di lavorare come ho sempre fatto.

Sei contento di aver dimostrato dio essere bravo altre ad esser bello?
Tantissimo. Ho sempre vissuto nell'ombra di quello che sono fisicamente. Ci sono tanti pregiudizi. E il fatto di essere riuscito a dimostrare qualcosa dopo aver lottato tanti anni è una grande vittoria per me.

Sei innamorato?
Sono innamorato tantissimo della musica. Quando ascolto una canzone è come se facessi l'amore.

Tra qualche giorno è il compleanno, cosa ti regali?
Comincio ad avere i capelli bianchi (ride, ndr). Sono trent'anni. Mi sono tolto uno sfizio, dopo tanti anni sono riuscito a comprarmi una casa. Vengo da una famiglia molto umile e abbiamo vissuto sempre in affitto. Adesso ho una casa mia.