Dopo Mina non poteva che essere Franca Valeri. Aldo Dalla Vecchia ripercorre la carriera della prima attrice comica in Italia. In "Viva la Franca. Il secolo lieve della Signorina Snob", pubblicato da Graphe.it, lo scrittore e autore televisivo regala un ritratto inedito fatto di tappe importanti senza mai indugiare sulla vita privata: "E' un donna che è sempre stata avanti", racconta a Tgcom24.
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Aldo, perché Franca Valeri dopo Mina?
L’idea mi è venuta proprio mentre stavo scrivendo Mina per neofiti, e mi riguardavo spettacoli meravigliosi come Studio Uno e Sabato Sera, in cui Mina e Franca Valeri lavoravano insieme. Mi è venuto in mente che il 31 luglio 2020 la Valeri avrebbe compiuto cento anni, ho chiamato subito il mio editore Roberto Russo per proporgli l’idea di un piccolo saggio su Franca Valeri. Et voilà 'Viva la Franca. Il secolo lieve della Signorina Snob', pubblicato da Graphe.it.
C’è un episodio inedito che racconti e che non è mai stato scritto?
Un episodio molto curioso e poco conosciuto riguarda un film del 1970, Splendori e miserie di Madame Royale, interpretato da Ugo Tognazzi e da Vittorio Caprioli (allora marito della Valeri), che è anche uno dei protagonisti. Si tratta di un film sul travestitismo, modernissimo e per l’epoca direi addirittura clamoroso. Anche se la Valeri non è tra gli interpreti, il film deve molto a lei, e nelle atmosfere, nella scrittura, nella sensibilità, si sente fortemente la sua impronta. Questo per dire quanto sia sempre stata avanti questa donna.
Come ha risposto la “Signorina Snob” al tuo libro?
Ha saputo del libro in prossimità del suo centesimo compleanno, e l’editore gliel’ha fatto avere, insieme a una mia lettera affettuosa e appassionata, dato che sono da sempre un suo grandissimo fan.
© Ufficio stampa
Il momento più bello e quello più triste della carriera di Franca?
Il momento più bello, come spesso ha ricordato lei nelle interviste, è stato ogni volta che saliva sul palcoscenico, cosa che ha fatto per otto decenni consecutivi, portando in scena migliaia di spettacoli magnifici. Il più brutto, credo, è stato quando, in anni più recenti, questo non è più stato possibile.
I giovani sanno chi è Franca Valeri?
I più colti e sofisticati, sì. E comunque ho scritto Viva la Franca proprio per far conoscere questa numero uno, questo “pezzo unico”, anche ai più giovani che magari non hanno avuto la fortuna di conoscere la sua arte, che vivrà per sempre.
Secondo te c’è una sua erede?
No, assolutamente. Ci sono tante comiche bravissime di generazioni diverse, da Lella Costa a Luciana Littizzetto, da Sabina Guzzanti a Virginia Raffaele, ma la Franca rimane unica e inimitabile.
Eviti come per Mina di indugiare sulla vita privata. Una chicca per noi?
Come per Mina, la scelta precisa è stata quella di non raccontare nulla di privato, dato che si tratta di due personaggi molto riservati. Un aspetto della vita familiare della Valeri che mi è piaciuto molto è il suo infinito amore per gli animali, cani e gatti, che l’accompagna fin da bambina, e che l’ha trasformata in una delle paladine dei quattrozampe ben prima che questa sensibilità fosse diffusa. Anche in questo, come sempre, la Franca è arrivata prima di tutte le altre.