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Lido di Venezia, corteo "a piedi scalzi"

Big e gente comune a favore dei migranti sul red carpet

© ansa|

"Non siamo un pericolo, siamo in pericolo". "Da Venezia a Kobane, da Budapest a Bruxelles". Sono alcuni degli slogan della Marcia delle donne e uomini scalzi alla quale ha dato vita un migliaio di partecipanti secondo la questura, probabilmente il doppio per gli organizzatori, al Lido di Venezia, che si è conclusa con una delegazione di 20 persone che tenendosi per mano ha sfilato sul tappeto tosso del Palazzo del Cinema.

Tanta gente comune, di tutte le nazionalità, pochi invece i personaggi famosi: fra le eccezioni, Sergio Staino e Ottavia Piccolo. Tra politici e sindacalisti presenti, Susanna Camusso, Nichi Vendola, Silvia Costa, Pippo Civati, Stefano Fassina, Livia Turco.

"Anche se è stata promossa da personaggi dello spettacolo questa marcia non è un'autocelebrazione - dice Andrea Segre -. Chiediamo di uscire dalla fortezza in cui ci siamo rinchiusi in Europa, è l'unica direzione da prendere se si vuole fermare la tragedia di tutti questi morti".

La marcia è a piedi scalzi, "come richiamo ai bisogni primari dell'uomo, perché si parla di persone che lottano per la propria vita". Sullo striscione che apriva il corteo c'era l'hashtag '#apiediscalzi e la data di oggi, 11 settembre 2015, e tra i tanti cartelloni anche le gigantografie con le drammatiche immagini dei migranti a Calais.