Sono almeno 350 i militanti di CasaPound all'interno della tensostruttura di Castano Primo (Milano) prima dell'inizio del raduno nazionale in programma dall'11 al 13 settembre, nonostante il no del prefetto e la revoca dell'autorizzazione. "La festa si farà comunque", ribascono i vertici del movimento, sul posto per organizzare stand ed eventi, e in attesa di 3mila partecipanti da tutta Italia. Mentre il Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica esamina le problematiche legate allo svolgimento del convegno e prepara le contromisure: inviati 500 agenti in tenuta antisommossa.
''C' gente che è arrivata da tutta Italia, ci sono ospiti illustri, c'è un'organizzazione che lavora da tempo per questa iniziativa e all'ultimo minuto, il giorno prima, revocano l'autorizzazione. Non si può", spiega il presidente nazionale di CasaPound Gianluca Iannone che oggi alle 18 intende dare il via al primo dibattito della manifestazione, che dovrebbe durare fino a domenica.
Iannone ringrazia poi chi, ''pur essendo ostile al confronto aperto, ha contribuito a dare visibilità" alla festa. Fra ''i nostri migliori alleati dal punto di vista mediatico'' il presidente del movimento cita il sindaco di Castano Primo che ha revocato l'autorizzazione ''e alcuni illuminati esponenti del Pd''.
"Le violazioni del provvedimento costituiranno oggetto di un'immediata informativa da parte del Comune di Castano Primo all'Autorità Giudiziaria, con la quale verranno condivisi gli interventi più opportuni", comunica intanto la Prefettura di Milano al termine del Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica convocato dal prefetto Francesco Paolo Tronca per esaminare le problematiche legate allo svolgimento del convegno di CasaPound. ''Il Comitato - si legge nella nota - ha preso atto del provvedimento di revoca dell'autorizzazione precedentemente concessa dal sindaco di Castano Primo, Giuseppe Pignatiello, relativa all'utilizzo di una tensostruttura nel territorio municipale".