IL CASO GENNARO CESARANO

Napoli, il padre del 17enne ucciso: "Anche lo Stato è colpevole"

L'appello di Antonio Cesarano agli assassini: "Costituitevi, è il minimo che possiate fare dopo il dolore che avete causato". I funerali venerdì mattina

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"Se mio figlio Genny è morto, è colpa dei killer ma anche dello Stato". A dichiararlo è Antonio Cesarano, padre di Gennaro, il 17enne ucciso nel corso di una sparatoria sabato notte a Napoli, nel rione Sanità. "Se lo Stato fosse stato presente quella notte - ha aggiunto - chi ha sparato non avrebbe potuto fare il padrone". L'uomo, in conferenza stampa, ha poi rivolto un appello anche "a chi quella notte ha visto o ha sentito qualcosa".

Antonio Cesarano si è anche rivolto agli assassini di suo figlio: "Costituitevi, è il minimo che potete fare per tutto il dolore che avete causato". L'uomo ha affermato di non credere alla principale ipotesi degli inquirenti, secondo la quale suo figlio non sarebbe stato vittima di un proiettile vagante ma bersaglio designato dei sicari: "Lui è una vittima innocente e voglio che tutti ricordino mio figlio così, come un angelo, per quello che era".

Il padre ha annunciato poi che gli organi del 17enne saranno donati e ha chiesto anche che le esequie, fissate per venerdì mattina, siano pubbliche: i funerali saranno celebrati alle 7,30 nella chiesa del quartiere Sanità. "Poco importa se i funerali si svolgono nel quartiere Sanità o altrove, se ci sono problemi di ordine pubblico - ha aggiunto - possiamo farli al Duomo, alla chiesa del Carmine, dovunque. Basta che siano pubblici".