"Mi auguro che qualcuno alla Rai abbia il buon gusto di chiedere scusa alla città di Roma, ai romani e a tutti i cittadini". Così il vicesindaco della Capitale, Marco Causi, dopo la partecipazione a Porta a porta di due esponenti dei Casamonica, la figlia Vera e il nipote Vittorino, dopo il funerale show del "padrino" Vittorio. Un evento che ha fatto insorgere la politica e scatenato la polemica.
"Uno spettacolo vergognoso e offensivo", hanno detto i consiglieri Pd in Campiodoglio, "un affronto a chi dà battaglia alle mafie, un abuso ai danni del servizio pubblico e dell'immagine della Capitale". Agli esponenti locali si sono poi uniti quelli nazionali, e ha preso posizione nettamente contraria anche il presidente Matteo Orfini.
Vespa: "Lasciateci fare il nostro mestiere" - Bruno Vespa, da parte sua, ha risposto con una nuova puntata del programma dedicata ai Casamonica con ospite l'assessore alla Legalità del Comune di Roma, Alfonso Sabella, per parlare ancora una volta dei funerali del boss. "Lasciateci fare il nostro mestiere", ha detto Vespa.
Il conduttore di Porta a Porta replica a Sabella - Sabella, in merito alla puntata che ha ospitato i Casamonica, ha chiesto al conduttore che fossero presenti le vittime del clan. Vespa ha così replicato: "Quando Biagi ha intervistato Sindona, c'erano forse le vittime? E c'erano le vittime quando è stato intervistato Buscetta o quando Michele Santoro ha intervistato Ciancimino?".
"Roma ha perso dignità non per colpa nostra" - "Lavoro nel servizio pubblico da quando sono nato e penso che il servizio pubblico debba trattare tutto, dipende da come lo si fa. I problemi non si risolvono spegnendo le telecamere ma acchiappando i criminali", ha aggiunto. E ancora: "Credo anche io che a Roma debba essere restituita la dignità ma credo anche che questa città la dignità non l'ha persa a causa di Porta a Porta".
Sindaco Marino: "Invito in tv grave e paradossale" - "La partecipazione a una delle trasmissioni di punta del servizio pubblico Rai della famiglia Casamonica è grave. Oltre che paradossale. Credo che tutto ciò non sia accettabile in un servizio pubblico". Così il sindaco di Roma, Ignazio Marino, ha commentato la puntata di Porta a Porta.
Usigrai: "Che servizio pubblico volete?" - Intervento pesantemente polemico anche dal sindacato dei giornalisti Usigrai, che ai vertici di Saxa Rubra chiedono: "Quale Rai servizio pubblico vogliono? Quali messaggi il servizio pubblico deve dare ai cittadini? Qui la questione non è censurare, ma scegliere quale Paese raccontare e come". E ancora: "Quando si darà lo stesso spazio alle colleghe e ai colleghi minacciati dai Casamonica? Alle colleghe e ai colleghi minacciati, o addirittura sotto scorta, per il loro impegno contro le mafie? La Rai servizio pubblico che noi vogliamo - sottolinea il comunicato diffuso - è quella che i riflettori li accende sul malaffare, sulle persone impegnate ogni giorno contro le mafie, a favore della legalità".
Grillo: "Servizio pubblico paramafioso" - Al coro delle contestazioni si unisce anche Beppe Grillo, che sul suo blog scrive un post dal titolo "Rai, servizio pubblico paramafioso" e commenta così la serata di Porta a porta: "La famiglia Casamonica ospitata dalla Rai nel salotto buono di Bruno Vespa per esibirsi davanti a 1.340.000 di italiani (14,54% di share) nell'apologia di Vittorio Casamonica, il boss il cui funerale ha indignato Roma, è un oltraggio a tutti gli italiani onesti".
Il direttore di Rai1 Leone: "Vespa trasparente e completo" - A prendere le difese di Vespa è il direttore di Rai Leone, secondo cui Porta a porta ha affrontato la vicenda Casamonica "con trasparenza e completezza d'informazione, senza fare sconti di alcun genere e con l'interesse di fornire ai telespettatori il più ampio quadro possibile di notizie".