Anche la Francia dichiara guerra all'Isis: i Mirage d'Oltralpe hanno iniziato in Siria i primi voli di ricognizione che preludono a raid aerei contro obiettivi scelti. E anche la Raf britannica (i cui droni hanno comunque già partecipato ai raid) si unisce al fronte anti-Isis. Si sfila, invece, l'Italia: "Occorre - spiega il premier Matteo Renzi - un progetto di lungo termine. Le iniziative spot servono e non servono".
Hollande: "Assad se ne vada" - Per il presidente francese comunque, una delle condizioni è che Bashar Assad "se ne vada". O sia "neutralizzato", come aveva ripetuto giorni fa lasciando intendere una soluzione più morbida. Ma Mosca, che resta ferma sulle posizioni, ha fatto sapere di non voler nemmeno "nominare" presidenti di altri Paesi. E in ogni caso di non aver intenzione di "licenziarli, né da soli, né cospirando con altri".
Dopo i raid in Iraq Parigi interviene anche in Siria - La pressione politica e mediatica della crisi dei migranti ha spinto Hollande a cambiare la sua strategia contro l'Isis in Siria. Da un anno, Parigi partecipa infatti ai raid aerei della coalizione internazionale in Iraq, ma aveva fin qui rifiutato di intervenire in Siria, seguendo la linea del "né con Assad, né con l'Isis".
Esigenza di "autodifesa" - Per quanto riguarda l'intervento francese in Iraq la spiegazione è sempre stata che è stato il governo iracheno a chiedere l'aiuto di Parigi. A determinare il cambiamento di rotta di Parigi sulla questione Siria, invece, è stata soprattutto l'esigenza di "autodifesa", dal momento che i servizi di Parigi hanno individuato proprio lì le basi in cui vengono ideati e organizzati gli attentati sul territorio francese.
Gran Bretagna già operativa - Se Hollande comincia oggi, David Cameron è operativo già da tempo. Era precisamente il 21 agosto quando un drone della Raf - ha ammesso il premier britannico alla Camera dei Comuni parlando di "attacco del tutto legale" - ha colpito una base dello Stato Islamico a Raqqa, uccidendo due jihadisti con cittadinanza britannica. Gli obiettivi, centrati, erano Reyaad Khan, che avrebbe pianificato "attacchi contro l'Occidente", e Rahul Amin. I due sono stati uccisi insieme con un altro "combattente".