Appello del Papa per i migranti: "Ogni parrocchia accolga una famiglia"
L'iniziativa, voluta come "gesto concreto in preparazione dell'Anno santo", partirà dalla diocesi di Roma. Ma il cardinale ungherese replica: "Noi non possiamo, sarebbe considerato illegale"
Il Papa durante l'Angelus ha rivolto un accorato appello per i migranti alle parrocchie, comunità e santuari di Europa. "Ognuno - ha detto - accolga una famiglia di profughi, un gesto concreto in preparazione dell'Anno santo". L'iniziativa partirà dalla diocesi di Roma, dove, ha annunciato il Pontefice, "le due parrocchie del Vaticano accoglieranno in questi giorni due famiglie di profughi".
"Diamo speranza concreta" - "Di fronte alla tragedia di decine di migliaia di profughi che fuggono dalla morte per la guerra e per la fame, e sono in cammino verso una speranza di vita, - ha detto il Papa all'Angelus - il Vangelo ci chiama, ci chiede, ad essere 'prossimi' dei più piccoli e abbandonati. A dare loro una speranza concreta. Non soltanto dire: 'Coraggio, pazienza!...'. La speranza è combattiva, con la tenacia di chi va verso una meta sicura". Il Pontefice ha quindi ricordato Madre Teresa di Calcutta.
"No a famiglia chiusa, gruppo chiuso, patria chiusa" - "Dio - ha aggiunto non è chiuso in sé stesso, ma si apre e si mette in comunicazione con l'umanità". Per questo il Papa chiede di non essere "ripiegati in se stessi", e dice no alla "coppia chiusa, la famiglia chiusa, il gruppo chiuso, la parrocchia chiusa, la patria chiusa, e quello non è Dio, quello è il nostro peccato".
Il cardinale dell'Ungheria: "Noi non possiamo accogliere i migranti" - All'esortazione del Santo Padre però risponde negativamente il cardinale ungherese Peter Erdoe, arcivescovo di Esztergom, che a una domanda dei giornalisti replica che la chiesa cattolica del suo Paese "non può accogliere i migranti per dare loro assistenza. Potrebbe essere qualificato come un atto illegale, un traffico di esseri umani".
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