Durante l'interrogatorio dopo il delitto dei coniugi Solano a Palagonia (Catania) è rimasto impassibile. Mamadou Kamara, portato in commissariato a Caltagirone, non ha mostrato alcun segno di pentimento ed è sembrato quasi stupito che gli agenti non lo lasciassero andare. "Ma perché mi tenete qui, ma perché non mi lasciate andare a casa?", ha chiesto imperturbabile il 18enne ai poliziotti che l'avevano fermato.
Oltre ai vestiti imbrattati di sangue il ragazzo aveva con sé un pc portatile, due cellulari, una videocamera, alcune macchina fotografiche e una catenina d'oro, tutto materiale che apparteneva alle vittime, Vincenzo Solano e Mercedes Ibanez, uccise con violenza.
"Ve l'ho detto, non c'entro nulla, perché mi tenete qui? Tutta quella roba l'ho trovata in un cassonetto sul ciglio della strada fuori Mineo", ha detto l'ivoriano agli inquirenti, come riporta Il Corriere della Sera. Ma la sua versione fa acqua da tutte le parti. Anche gli orari di entrata e uscita dal Cara di Mineo non coincidono con la sua versione.
"Sono venuto in Italia in cerca di fortuna", raccontava il 18enne nella dichiarazione per i richiedenti asilo, dopo lo sbarco l'8 giugno a Catania da una carretta del mare. Davanti agli inquirenti, dopo la morte dei coniugi, è rimasto calmo e distaccato.