A giugno, rispetto al mese precedente, l'Istat ha registrato un calo dell'indice relativo al valore delle vendite al dettaglio pari allo 0,3%. Al contrario, il dato trimestrale (relativo al periodo aprile-giugno sui tre mesi precedenti), semestrale e tendenziale si mostrano invece in crescita. Anche in termini di volumi la variazione rispetto a maggio è stata negativa.
Secondo l'Istituto nazionale di statistica, la variazione congiunturale di giugno (appunto il -0,3%) è il risultato del -0,2% che ha interessato le vendite di prodotti alimentari e del -0,3% riportato da quelle non alimentari. Come anticipato, rispetto ai tre mesi precedenti il periodo aprile-giugno ha riportato un aumento del valore delle vendite al dettaglio dello 0,4% e dell'1,7% rispetto allo stesso mese dello scorso anno: la crescita maggiore degli ultimi 14 mesi.
Anche in riferimento al primo semestre del 2014 le vendite al dettaglio sono apparse in crescita: +0,4%.
Osservando le serie storiche dell'Istat, infatti, i primi mesi del 2015 sono stati interessati da variazioni tendenziali positive minime o addirittura nulle, fatta eccezione per gennaio, quando l'indice si è attestato al +1,2%, e marzo, con un -0,2%.
Peggio ancora è andata nel 2014 per il quale le tabelle indicano, quasi per tutti mesi, cali tendenziali superiori anche al punto percentuale. Lo scorso anno, infatti, solo dicembre (+0,1%) e aprile (+2,7%) hanno registrato variazioni positive.
Tornando al dato di giugno, una variazione congiunturale negativa ha interessato anche l'indice relativo ai volumi: -0,3% rispetto a maggio. Positivo, anche in questo caso, il confronto trimestrale (+0,2%) e quello tendenziale (+1,1%).
Entrando nel dettaglio si nota che l'aumento tendenziale del valore delle vendite al dettaglio ha interessato tutte le tipologie di esercizio e le forme distributive: la grande distribuzione ha messo a segno, infatti, un +1,5% rispetto allo stesso mese dello scorso anno (+2,3% per i generi alimentari e +0,4% per quelli non alimentari), mentre le imprese operanti su piccole superfici un +1,7% (con un +2,4% per i generi alimentari e un +1,6% per le altre tipologie di prodotto).
Gli esercizi non specializzati hanno riportato un +1,4% (con un +1,5% per quelli a prevalenza alimentare, -1,2% per gli ipermercati, +2,3% per i supermercati, +4,5% per i discount alimentari e +0,7% per quelli a prevalenza non alimentare) mentre quelli specializzati un +2,4%.