Toscana da vivere

Pienza, la "città ideale"... del cacio

Una settimana di buon gusto e tradizione, tra degustazioni, sbandieratori e folklore

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Il contesto è unico al mondo: il cuore di Pienza, vale a dire il centro alchemico della Città Ideale voluta da Papa Pio II Piccolomini e per lui "inventata" da Bernardo Rossellino. Ma il borgo toscano è anche una delle mete d'obbligo per i buongustai: dal 31 agosto al 6 settembre, infatti, si svolge la Festa del cacio e Il Palio del cacio al fuso, una settimana tra degustazioni, sbandieratori, folklore per celebrare il rinomato formaggio doc.

La fiera è uno degli eventi più attesi da cittadini e turisti, attratti non solo dalla possibilità di gustare il prezioso formaggio locale, ma anche dalla curiosità suscitata dal popolare Gioco del Cacio al Fuso, dove le sei contrade si disputano il Palio. L'obiettivo da colpire, facendo rotolare cinque chili di formaggio, è un fuso, uno di quelli che servivano un tempo per la filatura delle lane, collocato in verticale al centro della Piazza. A rendere più difficile la sfida è riuscire a far ruzzolare il formaggio sulle pietre sconnesse e un po' inclinate dello storico selciato. Come in un tiro a segno si può arrivare al fuso senza toccarlo: la precisione vale punti e gloria.

Al vincitore vanno gli applausi della folla e il Palio che viene consegnato in un tripudio di bandiere lanciate verso il cielo, al rullare di decine di tamburi e la tensione di una settimana si scioglie in festa per tutti. Tra gli eventi collaterali venerdì 4 settembre, in Sala Convegni, è il momento del “Premio Pienza”, il Concorso Caseario riservato ai Pecorini delle province di Siena, Arezzo e Grosseto, organizzato dalla Delegazione Siena Arezzo dell'ONAF (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggi). Per le vie del paese, inoltre, continuano ad essere presenti i banchi per la degustazione e vendita del Pecorino di Pienza.

Non va dimenticato il vero protagonista, ovvero le piccole forme del Cacio OPientino. Il saporito latticino è stato “creato” con cura e ciascuna forma risente dell'anima di cha ha raccolto il latte, delle erbe dei pascoli prima, della tecnica di cagliatura e cottura e soprattutto dell'invecchiamento, almeno 90 giorni in barrique di legno di rovere poi, esattamente come per i grandi rossi con cui va accompagnato. Per essere a tutti gli effetti un Pecorino di Pienza bisogna rispettare un dettagliato disciplinare cui ciascun produttore aggiunge la propria personalità, creando prodotti che gli esperti mettono a confronto.

Per maggiori informazioni, www.prolocopienza.it

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