Ciak, si piange: tra singhiozzi e fazzoletti di carta alzi la mano chi non ama concedersi ogni tanto una serata a base di film strappalacrime insieme alle amiche del cuore. Anche se gli uomini non sembrano capire il gusto di questi momenti di condivisione femminile, la scienza, invece, lo conferma: piangere davanti a un film ha un ruolo positivo.
Non importa che si tratti di commedia romantica o di una pellicola sentimentale: secondo una recente indagine pubblicata sul Daily Mail chi ha versato qualche lacrimuccia dopo aver visto un film si sente più felice esattamente dopo venti minuti, cosa che non accade a chi trattiene le lacrime.
Durante la ricerca, pubblicata su "Motivation and Emotion", un gruppo di volontari ha visto "La vita è bella" di Benigni e "Hachico - Il tuo miglior amico". Il primo ha fatto piangere il 45% degli spettatori, mentre la storia del cane devoto al padrone il 60%. Il pianto ha un potere terapeutico noto da millenni: a livello psicologico, riesce ad allentare le tensioni e i nervosismi che durante la giornata ci assalgono. A livello fisico, invece, sembra abbassi la pressione arteriosa e abbia effettivamente un potere analgesico.
La scoperta più interessante è che, venti minuti dopo la visione, chi aveva pianto è risultato più felice e si è sentito meglio rispetto a chi è rimasto a ciglia asciutte. E dopo un'ora stava ancora meglio. Se ridere è la migliore medicina, quindi, pare che anche un bel pianto possa avere un effetto positivo. Secondo Asmir Gracanin della Tilburg University piangere può scatenare il rilascio della serotonina, l'ormone del buonumore. Insomma un buon pianto liberatorio, alla fine, resta sempre un sistema efficace per sentirci meglio.