Lunedì nero dopo il crollo delle borse cinesi che, unito a quello del prezzo del petrolio, ha travolto le altre piazze azionarie. Milano già negativa in avvio di seduta, ha proseguito in rosso il resto della giornata di contrattazioni, sprofondando fino a un -7% e chiudendo poi in perdita del 5,96% a 20.450 punti. Male anche tutte le altre principali Piazze europee. Wall Street ha chiuso ai minimi da 18 mesi con il Dow Jones a -3,55%.
La violenta corrente di vendite ha toccato senza particolari distinzioni tutti i settori, segno che la debolezza è strutturale del mercato, ma alcune blue chip di Piazza Affari hanno pagato pesantemente: Tenaris ha perso il 9,6%, Eni il 7,9% a 13,1 euro, Fca il 7,7% a quota 12,01, Mps il 7% a un prezzo di 1,68 euro. Molto male anche le altre banche: Unicredit -6,2%, Intesa -6,1%. Hanno tenuto per tutta la seduta Pirelli, Ansaldo e Wdf, che hanno ceduto meno di un punto percentuale.
In rosso l'Europa - A Londra l'indice Ftse 100 chiude in calo del 4,67% a 5.898,87 punti, mentre a Francoforte l'indice Dax sprofonda a -4,70% a 9.648,43 punti. Male anche Parigi (-5,35% a 4.383,46 punti), pesantissima Atene (-10,5%). In Grecia giornata nera anche per i titoli di Stato: il bond a due anni registra una crescita dei rendimenti al 12,9%, quello a 10 anni al 9,5%. In tutto in Europa sono stati bruciati 411 miliardi: l'indice Stoxx 600, che fotografa l'andamento dei principali titoli quotati sui listini del Vecchio continente, ha ceduto il 5,39%.
Wall Street chiude in forte calo - Chiusura in territorio negativo per Wall Street. Il Dow Jones ha perso il 3,55% a 15.874,82 punti, il Nasdaq ha ceduto il 3,82% a 4.526,25 punti mentre lo S&P 500 ha lasciato sul terreno il 3,9% a 1.893 punti. L'euro è scambiato a 1,1579 dollari. Il Dow Jones ha chiuso ai minimi degli ultimi 18 mesi, perdendo più di 500 punti per la seconda seduta consecutiva. Fra i tecnologici, Apple ha perso il 2,47%, Facebook il 4,61%, Google il 3,73% e Twitter il 2,71%.
Brent sotto 45 dollari, prima volta dal 2009 - Dopo il crollo di venerdì del prezzo del petrolio a New York sceso ai minimi dal 2009, il tonfo si replica a Londra con il Brent sceso sotto i 45 dollari al barile, per la prima volta al 2009. A pesare è la scelta dell'Iran di aumentare la produzione di petrolio. Il Brent con consegna ad ottobre è sceso del 3,2% a 44 dollari al barile.