ITER DIFFICILE

Unioni civili, governo: entro l'anno Ma la maggioranza si spacca

Ncd si schiera con la Cei per cui è scorretto applicare i diritti che spettano alla famiglia. Il premier Renzi spera in un aiuto esterno: il M5S, infatti, si dichiara favorevole e pronto a votare il provvedimento

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Le leggi sulle unioni civili si faranno entro la fine dell'anno. E' quanto assicura il governo, che pur rispettando le parole del cardinale Bagnasco ("La famiglia è composta da papà, mamma, bambini"), ha deciso di mettere in agenda un tema su cui l'Italia è indietro. Ma se il Pd si mostra compatto, la maggioranza si divide: Ncd si schiera con la Cei. Il premier Renzi spera in un aiuto esterno: il M5S, infatti, si dichiara favorevole al provvedimento.

Bagnasco: "Omologare è contro la logica" - Le unioni civili non possono essere omologate alla famiglia "perché sono realtà diverse". Lo ribadisce il presidente Cei, il cardinale Angelo Bagnasco, a Radio Vaticana. "Omologare automaticamente - aggiunge - mi pare che sia contro la logica". Sui rapporti tra Stato e Chiesa, invece, afferma che "nessuno può fare delle ingerenze: tutti devono portare il proprio contributo rispettando le responsabilità di ciascuno".

Paletti, distinzioni e convergenze trasversali, come è comprensibile che accada su un tema etico: l'iter del ddl Cirinnà si preannuncia complicato. Se le associazioni gay giudicano le parole di Bagnasco "un trionfo di razzismo omofobo" gran parte del centrodestra plaude al capo dei vescovi annunciando battaglia contro il ddl Cirinnà alla ripresa dei lavori parlamentari. Battaglia che si annuncia all'ultimo sangue anche per le perplessità interne del Pd dove l'ala cattolica frena su alcuni punti del provvedimento. Lo spiega bene Giacomo Portas deputato Pd e leader dei "moderati": "Facciamo una legge sulle unioni civili entro Natale, ma non corrisponde alla volontà degli italiani una equiparazione con i matrimoni fatti di un uomo e una donna".

Aiuto esterno - Per questo ci potrebbero essere prove di dialogo con i grillini che confermano la loro volontà di chiudere il provvedimento: "Il Movimento 5 Stelle ha avuto un ampio mandato dai cittadini che sul blog di Grillo si sono espressi a favore della necessità di un riconoscimento delle coppie in unioni civili e intendiamo dare il nostro contributo legislativo perché una legge in tale direzione venga emanata", spiega il senatore M5S Alberto Airola. Ufficialmente il no è all'equiparazione delle unioni civili al matrimonio.

Ma il punto è che molti cattolici temono che "si apra la porta a adozioni, utero in affitto e reversibilità delle pensioni". Così il partito di Alfano punta i piedi e dice: "Sì al confronto ma nessuna accelerazione". La relatrice Cirinnà assicura, con tanto di emendamento depositato, che le norme eviteranno ogni specifico richiamo al matrimonio. Inoltre c'è l'ok a parlare di partner e non di coniuge. Lo scontro prosegue.