Un gruppo di hacker dell'Isis ha diffuso in Rete un elenco di presunte informazioni personali di 156 militari dell'Aeronautica degli Stati Uniti: a riportarlo è il Site, che monitora le attività online delle organizzazioni jihadiste. Intanto il quotidiano britannico Daily Mail mostra il primo video nel quale Jihadi John, il boia dell'Isis, appare a volto scoperto: "Continuerò a tagliare teste", dice nel filmato.
Secondo il quotidiano britannico, il video sarebbe stato girato con un cellulare circa due mesi fa vicino a Deir el-Zor, nell'est della Siria. Il filmato sarebbe stato segretamente ottenuto dai combattenti dell'Esercito siriano libero (Esl), che l'avrebbero poi inviato a un loro affiliato a Sofia, in Bulgaria; quest'ultimo, a sua volta, l'avrebbe girato all'antiterrorismo bulgaro.
Il video completo durerebbe un minuto e 17 secondi, ma il Daily Mail e' venuto in possesso di soli otto secondi di immagini e audio e di un presunto estratto solo audio. Nel video mostrato dal quotidiano britannico si vede un camion su cui è montato un lanciagranate e vicino, in piedi, un uomo con berretto e cappuccio, che guarda per un attimo in camera.
Un altro attivista dell'Esl a Istanbul, che avrebbe visionato il filmato completo, afferma che l'uomo del video in seguito dica: "Io sono Mohammed Emwazi. Presto tornerò in Gran Bretagna con il Califfo (il leader dell'Isis, ndr)". Sempre secondo la stessa fonte, il presunto Jihadi John "ha detto poi qualcos'altro sul tagliare altre teste; 'uccideremo i kuffar' (i miscredenti, ndr)".
Il Daily Mail ha mostrato il video a quello che definisce "uno dei maggiori esperti del Regno Unito nella mappatura facciale, che dopo aver confrontato il filmato con le immagini esistenti di Emwazi ha affermato di "aver notato un numero di somiglianze evidenti, tali da avvalorare l'ipotesi che si tratti della stessa persona".
Malala sotto scorta - Intanto, sempre in Gran Bretagna, Malala Yousafzai, la giovane attivista pachistana premio Nobel per la pace, è stata messa sotto scorta armata 24 ore su 24 in seguito a nuove minacce terroristiche. Secondo la stampa britannica, la polizia ha innalzato la protezione di Malala "al livello di quella solitamente destinata a ministri e politici in visita ufficiale, dopo che vertici dello spionaggio hanno messo in guardia su un aumentato pericolo per la sua vita". Secondo una fonte citata dal Sun, l'incolumità della diciottenne, che dopo l'attentato subito in Pakistan nel 2012 si è trasferita in Inghilterra, "è a rischio sin dal momento in cui è fallito il tentativo di ucciderla, ma le minacce sono cresciute in modo significativo parallelamente all'importanza del suo profilo".