CALCI E PUGNI A CHI CERCAVA DI FUGGIRE

Morti in stiva, arrestati otto scafisti: calci, pugni e bastonate ai migranti

Tra i fermati anche un minorenne. Sono accusati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e omicidio volontario plurimo

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Otto extracomunitari, tra cui un minorenne, sono stati arrestati perché ritenuti gli scafisti del barcone, soccorso nel Canale di Sicilia, nella cui stiva sono stati trovati 49 cadaveri. I fermati sono accusati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e omicidio volontario plurimo. Stando a quanto emerso, gli scafisti avrebbero preso a calci, pugni e bastonate proprio i migranti che cercavano di salire dalla stiva in cui erano ammassati.

Gli arrestati sono stati riconosciuti dai migranti sopravvissuti. Il procuratore Michelangelo Patanè ha sottolineato che per sentire i testimoni è stato necessario un supporto psicologico, soprattutto per coloro che avevano perduto i loro familiari. I sette maggiorenni sono stati rinchiusi nel carcere di piazza Lanza. Il minorenne è stato accompagnato in un centro di prima accoglienza. Saranno sentiti nei prossimi giorni. Intanto sono in corso esami esterni, disposti dalla Procura di Catania, sui corpi delle 49 vittime.

Ecco i nomi degli arrestati: Ayooub Harboob, di 20 anni, marocchino, ritenuto dagli investigatori il comandante del barcone; Tarek Laamami, di 19; i libici Mohamed Assayd e Ali' Farah Ahmad, entrambi di 18; il sedicenne siriano J.M.; Mustapha Saaid, di 23 anni, marocchino; Abd Arahman Abd Al Monsiff, libico, 18 anni.