Nuovo deprezzamento dello yuan per il terzo giorno consecutivo di un ulteriore 1,1% rispetto al dollaro. La People's Bank of China ha fissato il cambio della valuta cinese a 6,401 contro la moneta Usa. Mercoledì lo yuan aveva chiuso a 6,387. Il valore fissato dalla Pboc è quello medio intorno al quale può oscillare del più o meno 2%.
Più imponente svalutazione degli ultimi 20 anni - L' obiettivo della People's Bank of China, che a partire da martedì ha guidato la più imponente svalutazione dello yuan degli ultimi 20 anni, "è quello di lasciare che sia il mercato a decidere il tasso di cambio della valuta cinese e la Pboc si asterrà da interventi regolari sul mercato dei cambi". Lo ha sostenuto Yi Gang, vice governatore della Pboc in una conferenza stampa a Pechino.
La Borsa di Tokyo supera la svalutazione e chiude in positivo - Lo yuan è stato svalutato in tre giorni del 4,65% mandando a tappeto le Borse del Vecchio Continente. La Borsa di Tokyo invece assorbe il colpo e, dopo l'incertezza iniziale, termina gli scambi a +0,99%. L'indice Nikkei rimbalza e recupera 202,78 punti fino ad attestarsi a quota 20.595,55.
Euro in calo, il dollaro si rafforza - La terza svalutazione di fila in tre giorni sullo yuan, pari all'1,1% contro il dollaro (con un totale salito al 4% circa), indebolisce l'euro che sulla piazza valutaria nipponica scivola a 1,1134 dollari e a 138,52 yen. Il biglietto verde si rafforza contro la divisa giapponese, portandosi a 124,42.
Le Borse europee aprono in rialzo - Nonostante la nuova azione della Cina sulla propria valuta, le Borse in Europa rimbalzano, in scia alla chiusura positiva dei mercati asiatici. Londra sale dello 0,7%, Francoforte dell'1,6%, Parigi dell'1,7% e Madrid dell'1,3 per cento. A trainare i listini i titoli del settore auto e in generale una spinta arriva dalle trimestrali positive. Nestlé guadagna per esempio il 2,2% battendo le attese degli analisti sui conti del semestre.