Capostazione, mascotte e perfino divinità. Le ferrovie giapponesi hanno un gatto che ricopre tutte queste "mansioni". E che viene sostituito in caso di morte. Già, perché quel gatto, il popolo del Sol levante è pronto a giurarci, ha salvato dal fallimento la linea Kishigaza, che era in pesante rosso.
E allora, mai restare senza un gatto capostazione. Così, alla morte di Tama, il micetto che aveva appunto questo ruolo alle ferrovie di Wakayama, i nipponici hanno subito trovato il suo successore, battezzato, guarda un po', Nitama, cioè Tama secondo.
La lettera è già stata consegnata e il gattino, anzi, la gattina, cinque anni, avrà il compito di guidare la stazione Kishi della città di Kinokawa. Con la nomina, è stato anche inaugurato il santuario di Tama, di religione shintoista. La divinità del luogo sacro è proprio Tima, il micetto morto e a cui si deve la sopravvivenza della linea.
Il santuario si trova su una piattaforma della stazione e ha due piccole statue di bronzo: Tama è raffigurata come "maneki-neko", il gatto buonafortuna di ristoranti e negozi.