Ilaria Boemi, la 16enne trovata morta in una spiaggia di Messina, quella tragica sera cercava dell'ecstasy. Lo scrive "La Repubblica", secondo cui "alle 22.30 di domenica" si sarebbe "allontanata dagli amici che non avevano voglia di sballo". L'autopsia non ha chiarito le cause del decesso: bisognerà attendere gli esiti degli esami tossicologici. Identificati intanto i due giovani che erano la ragazza nel momento in cui ha perso i sensi.
Si tratta di un ragazzo maggiorenne e di una minorenne, coetanea di Ilaria. I due sono stati sentiti, come persone informate dei fatti, dalla polizia su delega della Procura di Messina. Secondo quanto si è appreso sarebbero due amici della 16enne e non sarebbero stati loro a consegnare eventuali sostanze stupefacenti alla minorenne. Sarebbero fuggiti all'arrivo di persone per paura di essere coinvolti. La squadra mobile sta cercando di accertare se conoscono l'eventuale spacciatore che abbia venduto l'ecstasy a Ilaria Boemi.
L'autopsia non scioglie i dubbi - La morte della 16enne potrebbe dunque essere stata provocata da una pasticca assunta o da un cocktail di droga e alcol rivelatosi poi fatale. A fare luce avrebbe dovuto essere l'autopsia che, tuttavia, non ha sciolto i dubbi. Il medico legale Antonio Messina, nominato dalla Procura, non ha evidenziato la presenza di segni di violenza, di nessun genere. Per avere certezze riguardo l'ipotesi ecstasy bisognerà quindi attendere gli esiti degli esami tossicologici e istologici.
Timore partita ecstasy "letale" - Ciò che preoccupa gli inquirenti è che la 16enne Ilaria potrebbe essere morta dopo aver ingerito dell'ecstasy 'cattiva'. Un pista diventata privilegiata dalla procura di Messina che coordina le indagini. "Se dovessimo trovare conferma a questa ipotesi - spiega il procuratore aggiunto Sebastiano Ardita - avvieremo controlli anche con le altre procure che trattano casi analoghi per verificare se in Italia sta girando dell'ecstasy letale".