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Libri, "War Landscapes": disperazione, macerie e lutti testimoniati da Macchi

I campi di battaglia degli ultimi tempi vissuti e raccontati dal giornalista di NewsMediaset in quindici anni da inviato nelle zone più calde del pianeta

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Cento immagini in bianco e nero per gridare l'orrore della guerra, di tutte le guerre. "War Landscapes Paesaggi di guerra" (Tempesta Editore) è il libro fotografico del giornalista televisivo Alfredo Macchi, che raccoglie quindici anni di lavoro, come inviato nelle più importanti zone di conflitto del mondo. Si va dalle rovine di Kabul nel 2001 alle case sventrate del Libano del Sud nel 2006, dalle città fantasma della Libia in rivolta nel 2011 ai campi profughi del Sud Sudan e dell'Iraq di questi giorni.

Libri, "War Landscapes": disperazione, macerie e lutti testimoniati da Macchi

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La copertina di "War Landscapes" 
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Kabul, 2001 
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Kabul, 2001 
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Kabul, 2002
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Kabul, 2001
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New York, 2001
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Kabul, 2001
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Sirte, 2011
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Misurata, 2011
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Sirte, 2011
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Confine Turchia Siria, 2015
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Sirte, 2011
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Herat, 2009
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Farah province, 2009
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Kabul, 2002
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Kabul, 2004
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Kurdistan Iracheno, 2015
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Herat Province, 2009
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Baghdad, 2015
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West Bank, 2004
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Il Cairo, 2011
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New York, 2001

Campi di battaglia, scheletri di aerei, muri di cemento, fortezze e postazioni militari: così, nella quasi totale assenza della figura umana, Macchi ha mescolato il genere paesaggistico e il reportage, con testi in italiano e in inglese, per riflettere non su un conflitto particolare ma su tutte le guerre.

Ettore Mo firma la prefazione e del libro dice: "Ciò che prima di tutto colpisce è l'assenza totale del colore: tutte le foto in bianco e nero, a cominciare dalla copertina che mostra una Kabul in rovina, come la vidi verso la fine del '79, quando vi misi piede per la prima volta. Poche donne per strada con la borsa della spesa, un bambino che porta a spasso il cane".

"Qualcuno sostiene che i grandi imperi siano diventati tali con la guerra - scrive Macchi - Non è vero. La guerra non costruisce, ma distrugge. Distrugge le vite degli uomini, le loro abitazioni, i loro monumenti, le loro città. E la natura, il paesaggio, la bellezza. Le grandi civiltà che si sono sviluppate grazie alla cultura, alla convivenza pacifica, alla lungimiranza di chi le governava. La guerra è sempre stata un passo indietro nella storia. Le rovine che si ergono sui campi di battaglia ne sono una prova".

Alfredo Macchi

WAR LANDSCAPES - PAESAGGI DI GUERRA

pp. 120, euro 30

Tempesta Editore

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