"Non ho mai sospettato nulla, non immaginavo le sue intenzioni, sono usciti altre volte da soli". Non si dà pace la mamma del bimbo di due anni che domenica il padre ha tentato di cedere per prestazioni sessuali ai bagnanti sul lungomare di Ostia (Roma). La giovane, 19enne e un altro figlio neonato, vuole riabbracciare il piccolo, che è stato affidato a un tutore dal Tribunale dei minori ed è sotto osservazione per capire se in passato ha già subito abusi. Il padre, invece, è in isolamento a Regina Coeli in attesa dell'interrogatorio di garanzia. A rischio la potestà genitoriale.
La giovane, anche lei (come il marito) italiana di etnia rom, era rimasta a casa ad Ardea con l'altro figlio neonato, in una zona dove centinaia di famiglie bosniache e rom vivono nel degrado.
"Mi fidavo di mio marito, altre volte sono usciti da soli insieme, - ripete agli inquirenti, come riporta Il Messaggero. - Mi aveva detto che avrebbe portato il bambino a fare una passeggiata e che sarebbe tornato presto. Invece ha cercato di vendere nostro figlio".
Arrivato in ospedale sporco e denutrito, il bimbo ora è circondato da una equipe pediatrica che cerca di capire se sia stato vittima di abusi nel passato. Secondo gli operatori, come riporta Il Messaggero, "avrebbe vissuto brutti momenti, nonostante la tenera età".
Intanto, per lui il Tribunale dei Minori ha nominato un tutore e lo ha affidato ai Servizi Sociali del Comune. Mentre il padre si trova nel carcere di Regina Coeli in isolamento e chiuso nel suo silenzio. Dovrà rispondere di resistenza a pubblico ufficiale e sfruttamento della prostituzione minorile.