LA RIFORMA

P.a., Renzi: "Drastico taglio partecipate, ora dimezziamo i tempi della burocrazia"

In conferenza stampa con il ministo Madia, il premier illustra le novità introdotte con la riforma e annuncia i prossimi provvedimenti

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La riforma della P.a. prevede una "drastica riduzione delle società partecipate". Così il premier Matteo Renzi ha confermato l'obiettivo di tagliare il numero delle aziende con partecipazione pubblica dalle attuali 8mila a mille. Il presidente del Consiglio ha inoltre spiegato che il governo è pronto a fare anche "una legge taglia enti per cancellare gli enti inutili, quelli che a nostro giudizio sono fuori controllo".

Durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi, in coppia con il ministro Marianna Madia, il presidente del Consiglio è entrato nel dettaglio della riforma: "Si dà più slancio alla conferenza dei servizi, con decisioni più rapide. Mi è capitato in campagna elettorale di dire che alcune conferenze dei servizi somigliavano a terapie di gruppo e auto aiuto. Ora l'obiettivo è lavorare per via telematica poi se necessario avere un momento di confronto finale con tempi certi".

Poi ha parlato dei prossimi provvedimenti, come aveva già fatto nella lettera consegnata martedì mattina ai parlamentari della maggioranza: "Questo percorso di riforme avrà un ulteriore coda di interventi fino ai primi mesi del 2017. In questo scenario noi non perdiamo tempo ed entro il mese di settembre ci saranno alcuni decreti che saranno presentati all'attenzione del Cdm. L'Italia ha bisogno di più semplicità".

Tagli ai tempi della burocrazia - Si ripartirà, finite le ferie, con il taglio dei tempi della burocrazia: "50% in meno nel caso di opere pubbliche, insediamenti produttivi e attività imprenditoriali rilevanti. Ci impegniamo a presentare un bozza di discussione per il Parlamento nel mese di settembre", ha detto Renzi.

"C'è un punto chiave: vogliamo rafforzare l'idea di Stato - ha poi concluso il premier -. Semplificare non significa indebolire ma esattamente l'opposto e il messaggio di un rafforzamento della statualità passa anche dalla Scuola nazionale dell'amministrazione pubblica.