Ambera resta testimone e non è indagata nell'inchiesta sull'omicidio di Ismaele Lulli. Il suo interrogatorio, in incidente probatorio, avrebbe convinto il gip Egidio De Leone e il pm Irene Lilliu del fatto che la fidanzata di Igli Meta non era consapevole delle intenzioni del giovane albanese di uccidere Lulli.
E' durato oltre cinque ore e mezzo l'interrogatorio della ragazza che avrebbe scatenato la follia omicida di Meta, geloso dello studente 17enne. Ambera, arrivata intorno alle 8 alla caserma dei carabinieri di Urbino, è salita sulla macchina del padre in un cortile interno ed è uscita nascosta sotto alcune coperte. Nessun faccia a faccia diretto con Igli e Marjo.
Dal cellulare di Ambera sarebbe partito l'sms che ha attirato lo studente di Sant'Angelo in Vado in una trappola e sarebbe stata lei stessa a inviarlo, su richiesta di Igli, che le ha detto che voleva un chiarimento con Ismaele. Lei però, ha ribadito oggi, non aveva alcune idea di come sarebbe finito quel chiarimento.
La macedone avrebbe ricevuto diversi sms da Igli contenenti minacce di morte dirette a Ismaele, "colpevole" di aver avuto un flirt con lei.
E aveva dichiarato che temeva "qualcosa di brutto" già da tre giorni prima dell'omicidio (lo disse alle amiche Maria, Lisa e Nicole).
Sulla base di queste dichiarazioni, ma non solo, il pm ha contestato la premeditazione ai due albanesi.
La ragazza aveva poi sostenuto di amare il suo fidanzato, Igli, e promette che lo aspetterà per sempre, confessando anche di avere paura.